Vescovo Savino con i Sindaci alla guida del corteo: Insieme ai lavoratori

TREBISACCE “Ci sono momenti nella vita in cui dobbiamo decidere da che parte stare e noi come Vescovo della Diocesi e come Chiesa militante abbiamo deciso da che parte stare e siamo qui, insieme a molti confratelli del territorio, perché siamo dalla parte dei lavoratori a cui viene negata la dignità e il legittimo salario e siamo qui per invitare le Istituzioni a fare ogni sforzo per soddisfare le vitali esigenze di questi padri di famiglia”.

E’ quanto ha dichiarato, con accento esortativo ma perentorio, il Vescovo Savino anche come Vice-Presidente della CEI per il Sud, che questa mattina, rispondendo all’appello dei lavoratori e delle OO.SS. di categoria, si è messo a capo del corteo di protesta organizzato dai lavoratori del Consorzio di Bonifica che, come è noto, sono senza stipendio da ben sette mesi. “Questa è l’occasione – ha ammonito ancora il Presule della Chiesa Cassanese – affinché la politica e gli organi di gestione del Consorzio possano recuperare credibilità e fiducia da parte dei propri dipendenti e della società civile”. Insieme al Vescovo Savino e al Sindaco di Trebisacce Alex Aurelio, al corteo di protesta che ha registrato una partecipazione massiccia anche da parte di gente comune che solidarizza con i lavoratori e che ha preso avvio da Piazza della Repubblica sfilando prima su Via Lutri e poi su Viale della Liberta per arrivare infine davanti alla sede del Consorzio, insieme alle OO.SS. Flai-Cgil, Fai-Cisl e Filbi-Uil, hanno preso parte diversi Sindaci del territorio con tanto di fascia tricolore e inoltre il Senatore di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani e i Consiglieri Regionali Davide Tavernise (Movimento 5 Stelle) e Ferdinando Laghi (DeMa) e una folta rappresentanza degli studenti delle Scuole Superiori. «Se la dirigenza del Consorzio non riesce a gestire l’ente irriguo – ha dichiarato Federica Pietramala della Flai-Cgil quale portavoce di tutte le OO.SS. – deve fare un passo indietro e la Regione deve assumersi la responsabilità di governare il momento critico che sta attraversando l’Ente in danno di lavoratori che, nonostante tutto, hanno assicurato, a loro spese, il servizio irriguo anche durante la recente stagione estiva. Non è giusto – ha aggiunto Pietramala – che i dipendenti lavorino gratis fornendo un servizio pubblico essenziale. Diciamo perciò basta: è ora di voltare pagina e noi siamo decisi a non mollare finché non vedremo risolto il problema». Le dimissioni del Presidente Marsio Blaiotta previo l’immediato e il commissariamento dell’Ente da parte della Regione: è quanto ha chiesto la piazza facendo eco alle richieste dei lavoratori e delle forze sindacali. “Questa storia deve finire. È una vergogna”. Ha gridato un operaio in preda alla rabbia – “Il Presidente Blaiotta se ne deve andare. Noi come lavoratori – ha aggiunto – siamo allo stremo e, complice la crisi economica che attraversa tutto il Paese – non reggiamo più il peso delle nostre famiglie”.

Pino La Rocca

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