Straface: Lavoratori dei Consorzi di Bonifica con salari arretrati, giusto lo stato di agitazione. Vicini a questi padri di famiglia

“Per l’ennesima volta, i lavoratori del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Jonici del Cosentino sono costretti a far sentire la propria voce, ricorrendo alla proclamazione dello stato di agitazione, per rivendicare legittimi diritti e sacrosante istanze. Siamo solidali e tangibilmente vicini a questi padri di famiglia, che chiedono solo ed esclusivamente ai vertici del medesimo Consorzio il pagamento delle rispettive spettanze, frutto di onesto e quotidiano impegno”.
È quanto dichiara Pasqualina Straface, ex sindaco di Corigliano Calabro e rappresentante del Movimento del Territorio, in merito alle mancate informazioni e alla stigmatizzazione di tale comportamento da parte del preposto ente nei confronti dei lavoratori.
“Non possiamo che schierarci, anche in tale circostanza, accanto a queste persone, protagoniste loro malgrado di un comportamento irrispettoso da parte dell’ente, che non solo nega loro il diritto al salario ma addirittura, seppur da innumerevoli giorni sollecitato più volte dalle Organizzazioni sindacali, si ostina a non fornire informazioni su quando avverrà l’erogazione del predetto. Questo atteggiamento – prosegue Straface – è irriguardoso e non tiene in alcun modo in considerazione la drammaticità in cui versa la totalità dei dipendenti del Consorzio di Bonifica in oggetto. Lavoratrici e lavoratori, operai ed impiegati, dipendenti dell’ente attendono ancora l’erogazione di ben tre salari fino al termine dell’anno, così come stabilito nel corso di un incontro svoltosi ormai oltre un mese addietro in Prefettura e come evidenziato dalle Organizzazioni sindacali. Lo stato di agitazione rappresenta l’unico e ultimo strumento per esternare tutto il proprio malcontento, la concretizzazione di un diritto. È forse chiedere troppo vedersi corrispondere lo stipendio? Noi crediamo che sia l’ABC di un rapporto sano che deve intercorrere tra datore di lavoro e lavoratore. Ecco perché siamo insieme a loro in questa forma di protesta, civile ma vibrante e senz’altro condivisibile”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: