Stasi: ” Ora si provveda a potenziare la chirurgia e il pronto soccorso”

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Ci sono voluti 5 anni per installare la nuova risonanza magnetica nel nosocomio di Rossano, ma alla fine ce l’abbiamo fatta: ho assistito con estremo piacere oggi all’inaugurazione dell’importante apparecchio diagnostico presso il reparto di Radiologia dello SPOKE.

Si tratta di un piccolo passo compiuto nell’ancora lungo e faticoso percorso per il ripristino delle condizioni di civiltà sul nostro territorio, purtroppo ancora in condizioni profondamente incivili.

A questo punto, auspicando il continuo ed efficace funzionamento di questa nuova apparecchiatura, dobbiamo creare le condizioni affinché i cittadini cui viene diagnosticata qualsivoglia patologia, da quella più lieve a quella più grave, non debbano fuggire un attimo dopo, ricorrendo a chirurgie private (e costose) o ad ospedali di altre regioni, dalla Basilicata al Piemonte. Oggi, infatti, le condizioni dei nostri reparti chirurgici, tanto per la mancanza di personale quanto per la colpevole confusione organizzativa (dolosa?) a seguito della criminale chiusura degli ospedali di Cariati e Trebisacce e dell’ingarbugliamento degli ospedali di Rossano e Corigliano, offrono delle risposte scadenti ed approssimative.

Si provveda dunque a rinfoltire il personale medico e paramedico dei reparti chirurgici dello SPOKE, preferibilmente chiudendo questa triste e preistorica parentesi della “lotta del codice fiscale” ed orientando i due plessi secondo le esigenze della comunità dell’area urbana, e non per le esigenze elettorali di qualcuno. Servono dei reparti chirurgici funzionanti e funzionali: in attesa del parto del nuovo atto aziendale dell’ASP (a proposito di reparti chirurgici) , Regione e Commissario diano risposte concrete in questo senso, istruendo i relativi concorsi se necessario, magari iniziando a far tornare qualche giovane laureato fuggito a gambe levate dalla nostra terra.

Inoltre si intervenga realmente sul pronto soccorso, verificando il personale in base ai turni reali ed all’utenza (ormai enorme) per la quale le risorse, umane e non, messe a disposizione non sono insufficienti, sono ridicole. Non è una tinteggiata che salverà le vite o farà tornare la fiducia nella nostra gente, quella gente così scottata dalla disorganizzazione sanitaria locale che preferisce ormai stare a casa piuttosto che rivolgersi al nostro pronto soccorso. Uno scenario da paese in guerra.

Oggi, dunque, è una giornata positiva per la messa in funzione definitiva della Risonanza Magnetica, sulla quale abbiamo vigilato e continueremo a vigilare. Ma questo risultato deve essere considerato come un primo e piccolo intervento nel complesso degli interventi urgenti ed improcrastinabili che richiedono i nostri ospedali.

(fonte: comunicato stampa)

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