Sibaritide, tribunale smarrisce atto di impugnazione e causa la carcerazione dell’imputato |VIDEO

Sullo sfondo un’ipotesi di errore giudiziario. Tutto ha inizio nel dicembre del 2011 quando un 65enne di Cariati viene condannato dal tribunale di Siena a 9 anni di reclusione in primo grado con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Resta a piede libero in attesa dell’irrevocabilità. La difesa impugna la sentenza di condanna e per ben 8 lunghi anni resta in attesa di conoscere la data prevista per la discussione dei motivi d’appello presso la Corte di Firenze. Il 65 enne viene arrestato nel febbraio scorso, per quel procedimento, sebbene debba avere ancora inizio il secondo grado di giudizio. In sostanza il Tribunale non sa che era stato proposto appello alla sentenza di condanna.

Il Tribunale avvedutosi dell’errore, temporeggia in un formalismo che costringe l’imputato a restare recluso in carcere a Roma per oltre 38 giorni. Sarà poi la Corte d’Appello di Roma individuato dal tribunale di Siena come giudice dell’esecuzione a disporre l’immediata liberazione in attesa della celebrazione del giudizio d’Appello.  Sulla triste vicenda è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare. L’avvocato difensore Paolo Viceconte punta l’indice contro il tribunale di Siena poiché non si sarebbe attivato pur nella consapevolezza che l’assistito «fosse rinchiuso nel carcere di Regina Coeli in virtù di un titolo esecutivo palesemente illegittimo».

 

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