Sibaritide territorio tradito: la colpa è dello Stato

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Il rischio è alto, ma inevitabile. Vale a dire quello di passare per vittime e come i soliti “lamentosi”. Il classico pregiudizio, quest’ultimo, di chi non conosce bene i fatti. E misfatti. Di chi non conosce la storia remota e recente di questo territorio. Di una Sibaritide tradita e vilipesa con costanza e puntualità tipo da orologio svizzero. Quando parliamo di Sibaritide parliamo di un’altra Calabria. Perché esistono varie Calabrie, come no. E la costa jonica cosentina è una di queste. Territorio tradito, dicevamo. Certo. Non possiamo che parlare di tradimento istituzionale quando ti ritrovi a far parte di una Provincia vasta quanto la Regione Liguria e con 155 Comuni da gestire. Non possiamo non parlare di tradimento istituzionale quando sin dagli anni ‘80 si è cercato di creare una nuova Provincia, ma i “poteri forti” cosentini ne hanno ostacolato il progetto con mille azioni. Stesso discorso dicasi per il progetto dell’aeroporto di Sibari. Non possiamo non parlare di tradimento istituzionale ai danni di questo territorio quando su tutta la costa jonica da Rocca Imperiale a Reggio Calabria ti ritrovi una sola strada, la vergognosa statale 106 (su cui non entriamo nel merito, ché altrimenti occorrerebbe almeno una pagina intera), e un solo, misero binario ferroviario. Elettrificato, peraltro, solo fino a Sibari. Con treni a lunga percorrenza misteriosamente soppressi nel 2011 e littorine rimaste a fare da spola tra quello che ne resta di paesini sperduti e sopolati e centri più numerosi come Corigliano e Rossano. Non possiamo non parlare di alto tradimento istituzionale quando nel 2013 lo Stato ha deciso di sopprimere il Tribunale di Rossano. Vale a dire un Tribunale che coprira una giurisdizione da Cariati fino ai paesi arbereshe sopra Corigliano, passando per i Comuni della Sila Greca. Una vicenda, questa, su cui ancora si chiede la verità (grazie al GAV, Gruppo d’Azione per la Verità sul Tribunale di Rossano) sulle cause che realmente hanno portato alla sua chiusura. Quando, invece, si sa benissimo che fino al giorno prima dell’approvazione del decreto che ha portato a ridisegnare le circoscrizioni giudiziarie il Tribunale destinato a essere chiuso era quello di Paola. E non quello di Rossano: unicio Tribunale chiuso in Calabria. Con tanti ringraziamenti della criminaltà organizzata. Corte Costituzionale, Csm, Presidenza della Repubblica e Ministero della Giustizia ancora non si sono degnati di dare una risposta al GAV. Ai cittadini. Alto tradimento istituzionale anche sulla sanità. Ormai ridotta a brandelli. Con ospedali come quelli di Cariati e Trebisacce chiusi dalla sera alla mattina. Con buon “pace” dei cittadini costretti ad ammassarsi nei pronto soccorso di Rossano e Corigliano. E attese interminabili e disumane. Parliamo di un bacino d’utenza di oltre 200mila abitanti. Che triplica nei mesi estivi. Basta questo? Crediamo di si. Ma invitiamo i detrattori e i soliti buoni solo a criticare e a giudicare, a venirci a vivere, in questo territorio. Perché se non ci vivi non puoi capire. La condizioni strutturali per una sanità migliore non ci sono. E non sono minimamente paragonabili a quelle di Cosenza, Catanzaro, Crotone o Reggio. Eppure parliamo di un’area prossima alla fusione. Su cui ci sarebbe da aprire un’altra bella parentesi. Ma, anche in questo caso, spazio non ve n’è a sufficienza. Cosenza sta ostacolando anche la fusione tra Corigliano e Rossano. Con metodi chiari e subdoli. Leciti e meno leciti. Il popolo ha capito. E vuole andare al voto. Intanto, a chi critica i residenti ribadiamo: venite a viverci, qui da noi. Troverete certamente l’innata e proverbiale ospitalità della gente del posto, aria sana, mare e montagne da favola. Ma anche i motivi per dirci: avevate ragione su quanto lo Stato abbia abbandonato questo territorio.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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