Sibaritide, crimine organizzato: società civile, costituito un organismo antimafia

Protesta a Roma del Gav – Maggio 2017

I tentacoli del crimine organizzato di fanno sentire. Si cambia gradualmente pelle e si succede a chi è oggi dietro le sbarre. La società civile avverte e inizia a reagire. Troppe le auto incendiate di origine dolosa e di chiara matrice intimidatoria. La città reagisce, lo fa in maniera trasversale, mettendo da parte gli steccati politici. Sono 30 i soggetti che si sono ritrovati attorno all’idea secondo la quale è necessario dare avvio a una serie e seria sequela di interventi.  “Uniti si può, Corigliano Rossano non gira la testa dall’altra parte”, è il messaggio forte che i proponenti lanciano a tutti gli organi dello Stato. Tra i sottoscrittori: l’attuale amministrazione in carica a guida Stasi, la Chiesa, le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, Pd, IVC, FDI, FI, Verdi, M5s, e tante associazioni e movimenti civici.

Lotta all’omertà ed esposto alla Corte di Giustizia europea

In premessa occorre combattere la sottile cultura omertosa che travolge il tessuto sociale. In questo è importante anche il ruolo svolto dalle scuole, dall’associazionismo, dai partiti, dalle organizzazioni sindacali, dalla Chiesa e da chi opere nel settore dell’informazione. In un documento vengono esposte le rivendicazioni dei soggetti proponenti, tra cui il ripristino dell’ex tribunale di Rossano. Si chiede alla rappresentanza parlamentare, alla rappresentanza nel  Consiglio e nella Giunta della Regione Calabria, ai Sindaci e Consigli Comunali della Calabria del  Nord-Est di «produrre un esposto-denuncia al Tribunale e alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per accertare le eventuali numerose violazioni di legge nell’accorpamento del Tribunale di Rossano a Castrovillari e per il recupero del mal tolto; promuovere, in collaborazione con i cinque rappresentanti del territorio nel Parlamento nazionale, un incontro urgente con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e con il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel quale pretendere il ripristino del Tribunale, preannunciando che, in caso di diniego o di rinvio sine die, tutti i Sindaci della Calabria Settentrionale avvieranno iniziative di mobilitazione fino a uno sciopero generale, di disobbedienza civile e istituzionale ed anche le dimissioni di tutti i primi cittadini; di chiedere fermamente l’urgente rafforzamento nella città e nel territorio delle forze dell’ordine attraverso l’elevazione dell’attuale Commissariato di Pubblica Sicurezza a Distretto e delle Compagnie dei Carabinieri a Gruppo; di dare una svolta in direzione di una seria attività di intelligence. I soggetti proponenti, appena dopo l’auspicato rallentamento dell’aggressività del coronavirus, hanno già calendarizzato una manifestazione pubblica di piazza.

 

 

 

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