Schiavonea, tanti cittadini e piccoli pescatori delusi da una fusione mai decollata

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Dopo l’eccezionale mareggiata splende un sole rassicurante, ma non si può dimenticare lo scenario che ha lasciato non solo sgomenti, ma feriti nel profondo per i danni subiti. E ancora di più ferisce lo stato di abbandono con nessun intervento significativo da parte della grande “città territoriale” e pertanto, – dichiara Salvatore Martilotti, presidente del Comitato Pescatori Calabria – non è esagerato dire che tanti cittadini e  piccoli pescatori di Schiavonea sono diventati il simbolo della delusione di una fusione mai decollata, per quelle che, malgrado tutto, sono ancora le ambizioni di riscatto di un territorio spogliato e depredato. Qui, nella zona marina, tutti i “fusionisti” sognavamo di contribuire ad aprire un nuovo corso di sviluppo e occupazione per il nostro territorio fatto di nuove opportunità, in particolare, per i giovani. Ma, purtroppo, fino ad oggi non siamo andati in questa direzione, anche, a nostro avviso, per un errore strategico: da soli non si va da nessuna parte perché mai, come in questa occasione, bisognava “stare tutti insieme” perché c’era e c’è ancora bisogno del concorso di tutti per costruire “insieme” il terzo Comune della Calabria. E poi la vera scommessa della nuova Città è di farla diventare “una vera Comunità” espressione plurale dell’apporto delle varie identità che non sono solo quelle più note di Corigliano e Rossano. In questo contesto Schiavonea è una delle identità più significative della nuova “Città territoriale”, e con il mare, il porto, la spiaggia e la fascia costiera, ma anche il Santuario della Madonna Nera, il borgo marinaro, il quadrato Compagna e i suoi pescatori e gli operatori dell’economia ittica, avrebbe potuto e potrebbe ancora rappresentare uno dei motori dell’economia del nostro territorio per contribuire a creare sviluppo e occupazione. Ma dopo gli interventi estemporanei e le “scampagnate musicali”, le parole sono state portati via dal vento. E’ subentrata la delusione di tanti nostri concittadini e piccoli pescatori e a seguire iniziative, che non condividiamo, per reclamare l’autonomia di Schiavonea, forse, anche per il mancato decollo dei sette Municipi. A Schiavonea, oggi, si tocca quasi con mano la profonda delusione di gran parte dei marinari. La nostra è una realtà che vive di mare e spesso “gli umori sono dovuti anche ai cambiamenti climatici” e così, dopo l’eccezionale mareggiata, nessuno mai poteva immaginare una tale disattenzione. E poi che dire anche per i mancati interventi a sostegno dell’economia locale, al carente decoro urbano e alla mancanza di servizi ai cittadini? Insomma, al momento, – continua Salvatore Martilotti – con tutta la buona volontà, non possiamo che registrare solo delusione per le continue emergenze nella “comunità marinara”. Poi a parlare di futuro c’è sempre tempo, magari lo si farà nella prossima campagna elettorale! Aspettando Godot forse è il momento di provare a riflettere sulle cause dell’abbandono, sulle scelte fatte e su quelle future e magari conviene farlo attentamente ritornando a guardare il mare sulla spiaggia ripulita da quella che è sembrata la “tempesta perfetta”. Qui nella zona marina, certamente non siamo una comunità di santi, ma come minimo meriteremmo maggior attenzione da parte chi governa il territorio anche perché i marinari, pur fra tante contraddizioni, sono da sempre gente laboriosa che avvertono profondamente il senso di Comunità e il loro legame con il mare. E pertanto è assolutamente legittimo avere timori quando dal mare appaiono eccezionali turbolenze come la “tempesta perfetta” di questi giorni con il mare che è arrivato fino al cuore del Borgo marinaro (la “Piazzetta”) e le stradine sommerse di acqua. Nella nostra Comunità nessuno ha mai chiesto la luna, ma dopo questo evento eccezionale sono sufficienti le sole denunce di chi ha governato questo territorio nel passato e i soli annunci progettuali tutti da verificare? Al contrario, non sarebbe più opportuno aumentare il livello di responsabilità per confrontarsi anche con cittadini e categorie economiche e sociali sul ruolo e la funzione economica e sociale di Schiavonea? Per intanto, in riferimento ai piccoli pescatori, con molto pragmatismo il Comune di Corigliano-Rossano dia un segnale concreto risolvendo le due questioni più urgenti e non più rinviabili: Il mercatino ittico al consumo e la sistemazione della flottiglia artigianale sulla spiaggia antistante il borgo marinaro. Noi – conclude Salvatore Martilotti – continueremo a sostenere questi lavoratori del mare laboriosi, intraprendenti e, soprattutto, rispettosi dei valori che da sempre appartengono alla nostra Comunità costiera per assicurare la continuazione di un lavoro decente in armonia con lo sviluppo sostenibile della pesca

Salvatore Martilotti                    “Comitato Pescatori Calabria”

comunicato stampa

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