Sanità, Scarcello: rischiamo di rimanere vittime del sistema cosentino

ROSSANO Sanità, la strategia politica cosentina è quella di ridurre sia i posti letto negli ospedali di Rossano-Corigliano che la capacità di servizio degli uffici amministrativi. Tutto questo prima che venga approvato l’atto aziendale definitivo. Da ciò ne consegue che la riduzione dei posti letto potrebbe far venire meno i numeri per il mantenimento di un terzo Spoke in provincia e privilegiando un secondo competitor, nuovo in questo territorio: la sanità privata, probabilmente efficiente ma sicuramente cara, dispendiosa per le finanze pubbliche e assolutamente non accessibile a tutti.

È l’allarme lanciato dal coordinatore cittadino del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Vincenzo Scarcello, che sintetizza le preoccupazioni emerse, da tempo e su più fronti, riguardo la gravissima e non tollerabile prospettiva di rimodulazione dei reparti ospedalieri e degli assetti del servizio sanitario territoriale, previsti nel Piano di rientro varato dal Commissario straordinario Massimo Scura.

Quanto si prospetta in ambito ospedaliero e sanitario nella Sibaritide – dichiara Scarcello – è di una gravità inaudita. Non sono preoccupazioni, ma la risultanza finale di più elementi che non possono lasciare indifferenti. Su tutti la riduzione dei posti letto e l’accorpamento del riaprente presidio di Trebisacce al nosocomio di Castrovillari e quello di Acri su Rossano-Corigliano, che, di fatto e nei numeri, potrebbe determinare il depotenziamento dello spoke Rossano-Corigliano. A quel punto l’area urbana e lo Jonio cosentino potrebbero diventare una nuova colonia della sanità privata, venendo a decadere il principio sacrosanto dell’accesso equo al diritto alla salute. E anche in questo abbiamo riscontrato le prime avvisaglie di una prospettiva futura che non ci piace e preoccupa, ammesso che negli ultimi tempi la Regione ha accordato a cliniche e strutture sanitarie private l’accreditamento per numerose prestazioni sanitarie.

C’è poi – precisa Scarcello – un altro fattore determinante, che prospetta un futuro sanitario apocalittico per la Sibaritide, riconducibile all’accentramento dei servizi amministrativi su Cosenza che determinerà un inevitabile ritardo nella produzione degli atti deliberativi e sull’intero apparato gestionale dei servizi. Che sarà ad esclusivo appannaggio di Cosenza e del suo territorio. Per non parlare, poi – aggiunge il Coordinatore cittadino del CCI – della costante emorragia d’organico che quotidianamente registriamo nei nostri ospedali. Nella totale indifferenza degli apparati amministrativi.

Ecco perché – questo l’appello di Scarcello – chiediamo con forza l’autorevole intervento presso la Regione Calabria dei due Consigli comunali di Rossano e Corigliano. Affinché attraverso una delibera congiunta manifestino la necessità improrogabile di affrontare la questione e scongiurare ogni depotenziamento sanitario in un territorio vasto e ricco di problematiche, qual è la Sibaritide, già mortificata da un’azione politica regionale e nazionale inesistente. Come movimento e gruppo rappresentante la maggioranza relativa nell’Assise cittadina – conclude l’esponente civico del CCI – rimarremo vigili sulla problematica e non risparmieremo energie affinché venga tutelato il diritto alla salute dei nostri cittadini.

(fonte: comunicato stampa)

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