Rossano, l’Ugci scende in campo contro la ludopatia

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ROSSANO La ludopatia è un fenomeno sociale grave e patologico, in quanto sempre più diffuso è il ricorso al gioco, in tutte le sue modalità, tra le quali assume particolare preoccupazione l’aumento esponenziale della sale da gioco, con l’uso di slot-machine ed altri video-giochi. Occorre farsi carico di politiche di informazione e di contrasto, adottando idonee misure legittime nell’ambito dei poteri attribuiti dal Testo Unico sugli Enti locali. In merito, l’Unione Giuristi Cattolici, Sezione di Rossano, fortemente preoccupata del livello raggiunto dal fenomeno, sollecitano i sindaci di Rossano, di Corigliano, di Cariati, di Crosia e dei comuni dell’hinterland, a promuovere iniziative di sensibilizzazione educativa con l’ausilio delle istituzioni scolastiche e delle associazioni sociali presenti sul territorio. E ad assumere idonei interventi di contrasto della ludopatia, attraverso l’approvazione di regolamento comunale e l’adozione di motivata ordinanza sindacale di riduzione degli orari delle sale da gioco e degli esercizi commerciali in cui sono presenti tali apparecchi. Al fine di contenere l’uso degli stessi e la diffusione incontrollata del fenomeno del gioco compulsivo e patologico dipendente.

È quanto emerso nell’ultimo incontro dell’Unione Giuristi Cattolici di Rossano, nella quale, si è deciso di offrire la propria disponibilità nel dare un proprio contributo anche in termini di assistenza legale per la predisposizione di un regolamento comunale per la prevenzione e il contrasto delle problematiche connesse al gioco d’azzardo e per quant’altro utile e necessario, al fine di perseguire l’interesse pubblico ad una sana crescita socio-economica delle comunità locali.

La denuncia dell’Unione Giuristi Cattolici contro la diffusione del gioco Pokemon Go, recentemente portata all’attenzione pubblica, vuole essere un atto di sensibilizzazione e di avvio di discussione circa la pericolosità di tale gioco, assunto a fenomeno coinvolgente sempre più persone, che entrando in un contesto virtuale, perdono spesso il senso della vita reale, esponendo a rischio l’incolumità di se stessi e di altri. La pericolosità del gioco impone una adeguata campagna di sensibilizzazione per informare dei rischi, con iniziative promosse dalla scuole, dalle Istituzioni e dalle varie associazioni che operano nel sociale, ossia un’azione di contrasto e prevenzione a salvaguardia della vita e della salute dei potenziali adepti. Oltre a tale preoccupante emergente nuova tendenza sociale, si è discusso delle problematiche legate alla ludopatia, quale stile di vita deviata, assunto a fenomeno grave e patologico, in quanto sempre più diffuso è il ricorso al gioco, in tutte le sue modalità, con l’aumento esponenziale della sale da gioco e l’uso di slot-machine ed altri video-giochi. Gli evidenti introiti erariali e i lauti guadagni dei privati, non valgono a giustificare l’assenza di una adeguata attenzione e la mancanza di politiche e misure di contrasto, da parte delle Istituzioni e della Politica, a partire dal Governo e a finire agli Enti comunali. Occorre un’idonea azione di prevenzione e di contrasto della ludopatia. La proliferazione e il libero accesso alle sale da gioco aperte h24 e la sempre più crescente popolazione che vi accorre, attratta da slot-machine e video-giochi, presenti in quasi tutti gli esercizi commerciali, incentivano fenomeni di devianza e degrado sociale. Non si può restare inermi. Ne va di mezzo l’economia e la serenità di intere famiglie, nonché il futuro della stessa società in quanto si tratta di un fenomeno grave e patologico, che mette in discussione le fondamenta socio-economiche della stessa nostra società, attratta dal guadagno facile e che appare sempre più debole ed esposta alle conseguenze negative del frenetico e compulsivo ricorso al gioco tout-court. Un contesto sociale preoccupante, alimentato da frequentatori, il più delle volte ignari delle conseguenze dannose, dagli effetti collaterali ulteriormente pericolosi, allorquando si intreccia con infiltrazioni criminali nell’economia cittadina, favorendo altresì il disperato ricorso al prestito a usura per debiti contratti al gioco. L’appello è alle Istituzioni, affinché promuovano politiche di disincentivazione e di contrasto al gioco, degenerato nella dipendenza patologica, attraverso iniziative di informazione e di educazione, anche con il supporto delle scuole, favorendo l’aggregazione sociale e la valorizzazione del tempo libero. Ma di più si può fare e da subito. Pur a fronte delle resistenze dei titolari degli esercizi commerciali e delle sale da gioco, molti comuni, tenendo conto del nuovo orientamento giurisprudenziale, si sono attivati con l’approvazione di regolamenti per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco e con l’adozione di ordinanze sindacali di regolamentazione degli orari di apertura e di accesso h 24 alle sale da gioco. In proposito soccorre la decisione della Corte Costituzione n.220 del 2014, che ha ritenuto legittimo il ricorso in questo settore dei poteri di ordinanza ex art. 50, comma 7, del Testo Unico sugli Enti locali, per tutelare esigenze della salute, della quiete pubblica, della circolazione stradale. Sotto tale aspetto, inoltre, sono intervenute numerose pronunce di TAR e lo stesso Consiglio di Stato (sentenza n.3778 del 2015) ha avallato il potere del Sindaco di intervenire in ordine alla disciplina degli orari degli esercizi in cui siano installate apparecchiature per il gioco, a tutela degli interessi della propria comunità locale.
(fonte: comunicato stampa)

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