Per la prima volta, un Cosentino alla guida della Regione Calabria

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Di SERAFINO CARUSO
oliverio-marioLa sua elezione a Presidente della Regione Calabria, nel novembre 2014, è stata salutata, almeno dalla sinistra del territorio della Sibaritide, come il segnale del riscatto di quest’area. Per la sua esperienza politica. E anche per la sua provenienza geografica.
Oliverio, infatti, è il primo Presidente “cosentino” della Calabria.
Più volte parlamentare (deputato dal 1992 al 2006), è stato anche componente del Consiglio d’Europa. Dal 2004 al 2014, ha presieduto l’Amministrazione Provinciale di Cosenza.
Alle Elezioni regionali del 23 novembre 2014 è stato eletto presidente della Regione Calabria ottenendo il 61,4% dei voti. Venerdì 4 marzo a Rossano, in occasione della presentazione del Progetto dell’Enel Futur-E, il Governatore della Calabria ha avuto modo di rimarcare l’impegno suo personale e di tutto il Governo regionale in favore della Sibaritide. Definita come “la polpa” della Calabria.
Ha salutato come una giornata storica per Rossano e per il territorio quella della presentazione del concorso di idee sulla centrale Enel. Per la quale Oliverio ha assunto impegni concreti.
«È in atto un profondo cambiamento. Che ha come asse portante quello di coniugare i fattori produttivi con gli interessi ambientali». Rivendicando il “grande merito” di essersi opposto al progetto della riconversione a carbone della centrale, Oliverio ha ribadito che per l’Enel qualsiasi progetto futuro dovrà tutelare i livelli occupazionali e la salvaguardia ambientale.
Nei dieci anni in cui ha presieduto la Provincia di Cosenza, Oliverio ha rivolto al territorio di Rossano e Corigliano attenzioni con un importante impegno nella riqualificazione delle infrastrutture scolastiche, ora istituti di ottima qualità. Le questioni ambientali e i trasporti, tra le altre vertenze territoriali da lui seguite. Adesso, giunto alla più alta poltrona regionale, è chiamato a dare risposte ancora più concrete a questo territorio.
E lui, con caparbietà, non si tira indietro.
Questione sanità, nuovo ospedale della Sibaritide. Con la vicenda della Tecnis, l’azienda edile vincitrice del bando per la sua realizzazione. E coinvolta nello scandalo degli appalti e dei presunti legami con la mafia.
«Si è in una situazione delicata. Non escludiamo la possibilità di andare alla rescissione del contratto per far scorrere la graduatoria. Noi non rinunciamo alla realizzazione dell’ospedale».
Ma nel frattempo la sanità nella Sibaritide è ridotta a livelli da terzo mondo. Con i pronto soccorsi al collasso e diversi reparti dello Spoke Corigliano-Rossano in difficoltà.
«Sono in netto dissenso con i metodi assunti dai Commissari, perché è stata trasmessa alla Regione la nuova ipotesi di riordino della rete ospedaliera, senza avere il necessario confronto con la Regione.
E ciò non è corretto. È inaccettabile.
Da un primo sguardo, anche nel merito ci sono scelte inaccettabili.
Per quanto ci riguarda, in attesa del nuovo ospedale, riteniamo che bisogna investire per riqualificare i servizi sanitari in questo territorio. E non depotenziando.
Il dissenso con Scura non è una valutazione di carattere personale. Ma che scaturisce dalla realtà.
Da ciò che è stato determinato. C’è un commissariamento da sei anni nella sanità calabrese.
E c’è una inaccettabile continuità con il passato. Cioè con l’aggravamento delle condizioni dei servizi sanitari nella nostra Regione».
Trasporti: se per l’area urbana Cosenza-Rende si procede spediti verso la realizzazione della metropolitana leggera di collegamento con l’Università della Calabria, per quella di collegamento tra Sibari e l’aeroporto di Crotone, il progetto sembra essersi arenato in qualche cassetto regionale.
«Non è così. Noi il 15 marzo presentiamo il nuovo treno Swing che, in attesa della decennale attesa dell’elettrificazione della linea ferrata jonica, utilizza per il pendolino diesel un treno moderno per collegare Sibari con Crotone».
Mario Oliverio da questo territorio ha ricevuto tanto. Eletto deputato della Repubblica anche con i voti della Sibaritide, si sente in debito con questa parte della Calabria?
«Io credo che, nelle mie funzioni di rappresentanza, mi sono sempre battuto a difesa di questo territorio. E anche nella postazione di Presidente della Regione, nel quadro di un disegno più complessivo per fare cambiare passo alla Calabria, considero la Sibaritide un’area con grandi potenzialità, un’area di polpa della nostra Regione.
Che bisogna aiutare a crescere, perché con lo sviluppo e la crescita di quest’area si aiuta la crescita della Calabria».

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