Mascaro: rinvio consiglio non è attentato a democrazia

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Non può essere considerato un attentato alla democrazia o uno svilimento della dignità e del ruolo delle istituzioni democratiche, la scelta, condivisa da sette gruppi consiliari su otto, motivata con argomenti e posizioni diverse, di optare per un ulteriore rinvio della seduta consiliare ad altra data, alla presenza del Governatore della Calabria Mario OLIVERIO, ieri oggettivamente impedito per motivi di salute. Non si è quindi smontata la democrazia per la dilazione di un confronto squisitamente politico la cui natura, al di là delle procedure, era e resta legata a doppio filo proprio alla presenza esterna di chi era legittimamente considerato l’interlocutore principale.

 

È quanto ribadisce il Sindaco Stefano MASCARO precisando quanto già dichiarato nella serata di ieri (martedì 13 dicembre) partecipando ed intervenendo alla conferenza stampa indetta dal gruppo consiliare de IL CORAGGIO DI CAMBIARE L’ITALIA e svoltasi nella sala interna del Consiglio Comunale.

 

Pur comprendendo – aggiunge il Sindaco – le legittime rimostranze di quanti, invocando l’avvio dei lavori consiliari anche in assenza del Presidente OLIVERIO hanno sottolineato, a vario titolo, la necessità di dover attenersi al rispetto del regolamento, non si poteva non tenere in debita considerazione la particolarità e la gravità dell’emergenza sanitaria nella nostra città e nel nostro territorio all’ordine del giorno e, pertanto, la straordinarietà dello stesso consiglio monotematico richiesto ormai da mesi dalle minoranze, con la presenza considerata irrinunciabile del Governatore. – Seppur quindi irrituale, l’opportunità di un rinvio, sia per ragioni di buon senso, sia per le sempre più aggravatesi ed evidenti ragioni di ordine pubblico all’esterno ed all’interno della sala consiliare, avrebbe dovuto essere condivisa all’unanimità, al di là dei numeri, delle forze in campo e del pur normale rapporto dialettico tra maggioranze e minoranze o di confronto all’interno della stessa coalizione di governo.

 

La stessa legittima posizione del Partito Democratico, di cui è espressione tanto il Governatore e gli altri ospiti presenti ieri sera in sala consiliare, quanto una parte qualificata della maggioranza che sostiene l’Esecutivo che mi onoro di guidare, avrebbe dovuto e dovrebbe essere interpretata da tutti come scelta di equilibrio e di ricercata unità, sia rispetto alle opposizioni che avevano richiesto quella seduta ad hoc e la presenza di OLIVERIO; sia rispetto alla necessità di garantire senza ulteriori menomazioni quell’ampio e diretto confronto democratico che la comunità di Rossano attendeva e attende da mesi di avere direttamente con i vertici regionali. – È con questo spirito e con questa visione sempre finalizzata all’interesse generale e lontana mille miglia da concezioni ed iniziative di parte che, condividendo le ragioni sottese al rinvio, non mi sono sentito e non mi sento di aver fatto fronda con nessuno, ma di aver solo ed esclusivamente sostenuto ragioni di opportunità politica e, ripeto, anche alla luce del rischio ordine pubblico, gli effetti del quale sono stati registrati qualche ora dopo, come è a tutti ormai noto.

 

Confermo anche in questa occasione, così come ho sostenuto anche ieri nel corso della conferenza stampa di CCI, che come cittadino e come rappresentante politico ed istituzionale di questa città e di questo territorio mi sento corresponsabile per tutto quanto quest’area ha subito in questi decenni, in termini di tagli a servizi, infrastrutture, diritti fondamentali ed opportunità di sviluppo. E ribadisco la censura già fatta ieri, generale e senza riferimenti diretti a nessuno, rispetto a quella politica miope e solitaria che negli ultimi trent’anni ha perseguito di più le carriere personali che non la ricerca di risultati concreti per il territorio, determinando ed alimentando un clima di odio sociale di cui oggi tutti paghiamo le conseguenze.

 

Restano, infine, intollerabili e da condannare senza mezzi termini, soprattutto se e quando fomentate da quanti dovrebbero interpretare diversamente i ruoli democratici ai quali sono stati chiamati, tutte le forme di violenza e di aggressione verbale e fisica destinate a sovvertire ruolo, autorevolezza e dignità delle istituzioni democratiche e di chi le rappresenta, dal Sindaco agli assessori, dal Presidente del Consiglio Comunale a tutti i consiglieri, ad alcuni dei quali è stato addirittura impedito l’ingresso in aula.

(fonte: comunicato stampa)

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