Marcatori tumorali, niente erogazione sullo Jonio

chirurgia

In oncologia in genere col termine marcatori tumorali, o indicatori tumorali o marker tumorali, vengono indicate delle sostanze riscontrabili nel sangue o meno spesso nel liquido ascitico che presentano un aumento significativo della loro concentrazione in alcuni tipi di neoplasia.
Un livello elevato di un marcatore tumorale può indicare la presenza di un cancro, anche se possono esistere altre cause d’innalzamento dei loro valori.
Da qui si capisce bene qual è l’importanza di poter disporre delle analisi di questi marcatori per poter determinare l’evoluzione o meno di una massa tumorale.
Ed è di ciò che si occupa una segnalazione inviata al Direttore Generale e al Direttore Sanitario dell’Asp di Cosenza, della deputata del M5S, Dalila Nesci, e dal consigliere comunale di Corigliano dello stesso Movimento Francesco Sapia.
Al centro della segnalazione la disparità di trattamento nella erogazione, da parte delle strutture pubbliche e private accreditate dall’Asp di Cs, del dosaggio del marcatore CA 72-4, nell’ambito dei Lea (livelli essenziali di assistenza), con la relativa richiesta di interventi su questa delicata vicenda.
“Con la presente – si legge nel testo della missiva inviata dalla Nesci e Sapia a Mauro e Giudiceandrea – intendono segnalare la mancata erogazione, nella fascia Jonica dell’Asp di Cosenza, del dosaggio del marcatore tumorale CA 72.4, a cura delle strutture pubbliche e private accreditate. Si evidenzia, in via contestuale, che la stessa prestazione, con evidente disparità di trattamento, viene erogata in tutta l’area cosentina della medesima Asp, a opera delle strutture pubbliche e private accreditate, in linea con quanto stabilito dal recente Dpcm 12.01.2017, recante la disciplina sui nuovi Lea.
Appare superfluo rammentare – scrivono ancora i due esponenti pentastellati – che il marcatore tumorale CA 72.4, per assunto fornito dai responsi clinico-diagnostici, può essere indice di patologie neoplastiche molto serie, quali adenocarcinoma dell’ovaio, del polmone, del colon, della mammella, dello stomaco, del pancreas e che, in condizioni non neoplastiche, il suo valore può aumentare nel Morbo di Crohn ed in alcune patologie mammarie.
Tanto considerato – così termina la lettera di Nesci e Sapia – si chiede ai destinatari della presente di provvedere all’erogazione, con criteri di uniformità su tutto il territorio aziendale, del dosaggio della prestazione in argomento da parte delle strutture pubbliche e private accreditate dell’Asp di Cosenza”. Fin qui l’ennesima segnalazione su questioni afferenti il buon andamento dell’offerta sanitaria nella Sibaritide.
Va detto che nel recente passato sia la Nesci che Sapia si erano interessati ad altre problematiche legate al mondo della sanità nel nostro territorio. Purtroppo le segnalazioni che giungono in redazione sulle cose che non vanno nel comparto sanitario sono davvero tante, ma quello che maggiormente sta mettendo in ginocchio la sanità è la annosa carenza di personale sia specialistico che infermieristico.
La situazione sanitaria continua a vivere una fase di eterna emergenza. Poco o nulla cambia nonostante le rivendicazioni, anche forti, manifestate da partiti, movimenti, organizzazioni sindacali. Quasi si avesse di fronte un muro di gomma.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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