L’INTERVENTO. Un treno per la Jonica e il solito cappello da mendicanti in mano

Scorro le cronache quotidiane e mi diverto nel leggere di tutto e di più. Si passa dal convegno sullo scibile umano, alla presentazione della mostra di pittura di personaggi che non potrebbero fare nemmeno gli imbianchini, per non parlare di libri scritti col correttore automatico, altrimenti infarciti di: se dovrei, mi rascassa a faccia.

Dei politicanti più in “alto” non parlo, perché, visto il periodo, si mostreranno vicini al loro albero di Natale, o ai crustuli di zia Ninetta e cazzate simili. Guai se hanno avuto il raffreddore perché vedremo i selfie moccolosi ed i nasini arrossati(che schifo)-bello leggere i commenti dei lecca deretano-Onorevole come mi dispiace, proprio a lei(un raffreddore da condoglianze?) Del PNRR, manco una parola, della Ionica, delle discariche, della ferrovia, della sanità, della crisi delle clementine ecc. ecc. Nulla, niente, zero. Eppure, anche l’Espresso, come altre testate nazionali, ha usato toni drammatici dando per sicura la possibilità di inutilizzazione delle somme destinate al sud nell’ormai famoso Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. Addirittura uno degli esperti per la redazione dello statuto di Coross(in gestazione da due anni e più, fregando nel tempo il tricheco, il rinoceronte, il lamantino ed anche il cammello) Mimmo Cerzosimo, chiarissimo professore dell’Unical, ha dichiarato: sono sicuro che i fondi non saranno spesi. Bravo. Detto da lui diventa ancor più drammatico il destino della Calabria, che perderà davvero l’ultimo treno per risollevarsi ed uscire dal pantano in cui è stata gettata. Eppure mi sarei aspettato dal cattedratico un tempo Piddino acuto ed anche amministratore regionale, un moto di orgoglio del tipo: Tranquilli sindaci dormiglioni in tutt’altre faccende affaccendati, l’Unical c’è, è al vostro fianco con il suo know how, con i suoi Professori, Ricercatori, Scienziati che brillano a livello mondiale. Leggiamo il territorio, diamo organicità all’azione e simili enfatiche rassicurazioni, ai primi cittadini che ora pensano alle luminarie(sig!), alle recite scolastiche del Natale e via annoiando. L’Unical purtroppo sta eludendo quel che i suoi fondatori, in primis Beniamino Andreatta, pensavano di lanciare come messaggio di sviluppo, attraverso un incubatore in grado di elaborare progetti e, quindi, attrarre risorse, uscendo dalle greppie di imprese del nord calate da queste parti per rastrellare risorse e scappar via dopo aver realizzato opere inutili. Così passerà il treno targato PNRR.  Ah, a proposito, il treno denominato freccia argento ma classificato accelerato Sibari Bolzano(invito a passare i confini indirizzato ai giovani) forse non ci sarà più, o forse, se ricorderanno al dirigente di riferimento che occorre rinnovare la convenzione, si potrà riprenderlo anche nel 2022. Su questa partita, abbiamo un senatore, un consigliere regionale che vigilano, evviva, evviva. Di questo passo del PNRR, per noi resterà un acronimo monco: PRR(la più grande pernacchia della storia del sud.) Auguri.

GIUSEPPE PASSAVANTI – GIORNALISTA

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