L’INTERVENTO. Le sperequazioni territoriali nei presidi di sicurezza e giustizia della Calabria

Dalla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, presenziato dal Prefetto e tenutosi a Corigliano-Rossano, è emerso che il fabbisogno dei Presidi di Sicurezza, nell’area della Sibaritide, è abbondantemente suffragato dalle maestranze attualmente in forza agli organici.

Non vi nascondo che tali dichiarazioni mi hanno alquanto colpito.
Non già per la mancata ammissione di effettivi e conclamati ammanchi, quanto la consapevolezza che, probabilmente, non si ha la piena percezione del territorio. E soprattutto, mi sia consentito, si continua a perseverare nella modalità di assegnazione degli operativi osservando la dinamica dei due pesi e due misure.
Senza voler entrare nel merito di Gruppi CC, Nuclei GDF, o Distretti di PS, già abbondantemente spiegati ed illustrati in diverse note stampa,
vi sottopongo un dato che ritengo inviti a riflettere.
Soffermiamoci ad osservare tre aree demograficamente simili a quella della bassa Sibaritide: il Lametino, la Piana di Gioia e la Locride.
La forbice demografica di questi territori parte dai circa 110mila ab. del Lametino ai circa 140mila della bassa Sibaritide.
Mi esprimo in termini di bassa Sibaritide non già perché questa termini alla foce del Crati, ma perché le deviate dinamiche dei centralismi preferiscono aggregare, innaturalmente, tutto ciò che giace a nord di Sibari con il contesto del Pollino.
E già qui ci sarebbero gli estremi per consigliare a chi si occupa di perimetrazioni amministrative un sano TSO.
Ad ogni modo le su indicate realtà territoriali dispongono di 1 Presidio di giustizia, un Comando di Gruppo CC (che demoltiplica le competenze di un Comando Provinciale), un Nucleo GDF (anche questo demoltiplica le competenze del Comando provinciale), un Commissariato Distretto con all’attivo un Primo Dirigente e più di 110 Agenti. Ancora, nel caso della Locride, un Commissariato aggiuntivo a quello di Siderno. E, nella Piana, ben quattro Commissariati a supporto di quello gioiese.
Viepiù, le tre aree giacciono su nodi importanti della mobilità. Collegamenti autostradali nel caso del Lamentino e della Piana, un asse a 4 corsie di 40km che attraversa l’area della Locride. Tutto ciò consente interventi più repentini nelle eventuali chiamate di pronto intervento.
Analizziamo ora il contesto sibarita.
Un Presidio di giustizia posto ad una distanza che va da 1 a 3 h a/r. Un Reparto Operativo CC dotato di una pattuglia che in condizioni di traffico normale impiegherebbe non meno di un’ora e mezzo per spostarsi dal Crati al Nicà. Un Commissariato semplice con circa 60 maestranze (che sarà graziato di ulteriori 3 – dico tre – Agenti), una Compagnia ed una Tenenza della GDF.
Osservati, freddamente, i numeri illustrati, sottopongo tre semplici quesiti.
Vi sembra normale affermare che gli organici sibariti risultino adeguati alle necessità del territorio in funzione del conclamato differenziale rispetto le altre aree indicate?
Vi sembra che le difficoltà logistiche legate alle drammatiche condizioni di mobilità pongano l’area sibarita in una condizione di disagio rispetto le altre aree?
Vi sembra normale richiedere collaborazione alla Popolazione nel presupposto di oggettiva mancanza di punti di riferimento?
Vi sembra normale pretendere che gli abitanti di questa parte di Calabria si sentano sicuri in una condizione di incontestabile abbandono al proprio destino?
Nel frattempo che Istituzioni e Politica riflettano sulle insindacabili sperequazioni illustrate, sarebbe il caso che le popolazioni del basso Jonio e della Sila Graeca iniziassero a segnalare, per il tramite dei rispettivi Primi Cittadini, che tale andazzo offende finanche la dignità delle persone. Ricordando sempre che, laddove lo Stato arretra, la criminalità avanza.
Mimmo Mazza – Cofondatore Magna Graecia

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