L’INTERVENTO. In netto miglioramento i dati Covid nella Sibaritide, si lavora sul fronte ospedaliero

Martino Rizzo – Direttore sanitario Asp di Cosenza
Covid-19: capacità di resistere e reagire, trasformando la crisi in opportunità. La pandemia da Covid-19 è stata violenta in questa terza ondata, con sviluppi imprevedibili e completamente sconosciuti. Il sistema sanitario ha subito uno shock ed ha reagito, più per la buona volontà dei singoli che per una reale risposta organizzata. C’è stato chi si è impegnato, chi si è sacrificato e chi ha guardato. Di questo si dovrà tener conto in futuro. Nonostante l’intensità ed il lungo tempo di esposizione alla pandemia, abbiamo saputo adattarci alla situazione, “inventando” soluzioni, forse non ottimali, ma d’emergenza, pagando comunque un alto costo in provincia di Cosenza, con 484 morti fino ad oggi e 21185 contagiati. Il Sistema Sanitario dell’Asp di Cosenza non era certo tale da sopportare indenne l’impatto del virus, ma alcune “innovazioni” e adattamenti, non accettati da tutti, hanno consentito di arrivare ad oggi, con un’onda che sembra attenuarsi. E a questo punto, visto che la pandemia non è ancora finita, possiamo trasformare la crisi in opportunità.
Abbiamo aumentato i posti letto Covid, portandoli in due mesi da 38 a 115, attrezzandoli con nuovi letti, arredi e (solo in parte) personale. Abbiamo adeguato gli impianti dei nuovi reparti. Sta per partire la manutenzione degli ascensori e la loro sostituzione dove non riparabili ( alcuni erano fermi dal 2008). Stiamo per iniziare i lavori per l’aumento dei posti letto di Terapia intensiva a Corigliano-Rossano, da 4 a 10, già aumentati a Paola-Cetraro, da 6 a 10. La sub-intensiva respiratoria è già operativa a Corigliano-Rossano, e stanno per essere avviati i lavori per l’emodinamica, per la riorganizzazione dei Pronto Soccorso, ecc. ecc.
Sarò banale, ma con un buon pronto soccorso e una cardiologia all’altezza, potremo soddisfare i bisogni indifferibili. Per le altre patologie c’è il tempo di organizzarsi e scegliere, anche se dovremo pensare a come garantire le cure nel nostro territorio per tutte le altre patologie.
Sarà completamente riformata l’USCA, che quando la pandemia finirà potrà essere riconvertita ad assistenza domiciliare di qualità, ed anche la COT deve essere rivista e diventare utile strumento di collegamento con i MMG e con quelli di guardia medica.
Tutto va bene? No. Ma stiamo lavorando, per ricreare un’azienda distrutta. Si lavora, anche per eliminare orti e orticelli.
E si lavora sui dati. E qualcuno ancora non ha capito che le richieste devono essere avallate da dati di attività. Se faccio tanto, posso avere di più per fare meglio, se non faccio niente non posso chiedere nulla per fare poco più di niente. E c’è purtroppo chi ancora si ostina solo a chiedere. Difficoltà tante: non si trovano medici! Pediatri, anestesisti, psichiatri, radiologi, pneumologi, tutti introvabili. E anche personale d’emergenza, per il pronto soccorso. Un discorso a parte per il 118. C’è una convenzione, non conveniente economicamente, turni massacranti e elevato impegno professionale, basso stipendio, niente ferie e malattia. Nessuno più sarà disponibile. Bisogna modificare il contratto. Discorso simile per la guardia medica. Qualche Sindaco, giustamente, si lamenta. Purtroppo non si trovano medici per coprire le postazioni. Perché dovrei lavorare di notte e guadagnare poco, mentre posso lavorare di giorno e guadagnare molto di più? Domanda lecita, da parte dei giovani colleghi. Risposta scontata. Purtroppo questo è anche il frutto di scelte del passato, e del “numero chiuso”. Evidentemente non abbiamo programmato, o non lo abbiamo fatto bene. Veniamo ai dati Covid di oggi: 141 nuovi casi in provincia di Cosenza. 37 sullo Ionio. I tamponi positivi sono il 14,1% del totale, valore ancora molto alto rispetto a quello nazionale.
La settimana dell’Asp è andata come avevamo previsto e come ci eravamo augurato: scende l’ondata funesta e siamo 810 nuovi casi settimanali. Sullo Ionio: Caloveto 7, Mandatoriccio 13 (erano 43 due settimane fa), Pietrapaola 5, Rocca Imperiale 14 ( domani dovrebbe esere l’ultimo giorno di zona rossa), Calopezzati 4, Canna 2, Cariati 15 ( erano 23 due settimane fa), Cassano 32 ( erano 61), Campana 3,
Crosia 14 ( erano 31), Villapiana 7 ( erano 11), Longobucco 1, Corigliano-Rossano 46 ( erano 123), Cerchiara 1, Francavilla 2.
In netto miglioramento la situazione nello Ionio, è anche nell’Asp, con qualche Comune da tenere sotto osservazione. Ma mi raccomando, domani zona gialla, bar e ristoranti aperti (all’aperto). Dopo tanto tempo un po di ossigeno per i gestori. Li possiamo aiutare, non solo andando e consumando, ma usando la testa, sempre la distanza e la mascherina. Ancora sono pochi i vaccinati ed il virus circola. In questo momento si nasconde, aspetta tempi migliori. Sta a noi non dargli occasione.
Domani iniziano le vaccinazioni dei 50enni. Tra una quindicina di giorni, probabilmente, apriremo a tutti. Siamo vicini alle 250.000 dosi in Provincia di Cosenza. È il momento giusto per vaccinarsi, prenotatevi e andate. Fate il vaccino che c’è, non abbiate preconcetti, non ci sono vaccini “migliori”, ed è il medico vaccinatore che nel caso questo o quel vaccino fosse controindicato non ve lo somministrerebbe. Ricordo che gli insegnanti, le forze dell’ordine, gli impiegati degli uffici giudiziari, i servizi pubblici essenziali hanno fatto Astra Zeneca e gli effetti collaterali segnalati si contano sulle dita di una mano, su circa 50.000 dosi fatte. Tra qualche giorno faranno la seconda dose, ed avranno il “passaporto” per l’Italia ( a proposito, per le vacanze scegliamo l’Italia, è bella tutta ed ha i servizi turistici migliori d’Europa, e si evitano i rischi dello scorso anno, quando abbiamo importato il virus in estate e a settembre è partita la seconda ondata).
Dalla pagina social Facebook il Direttore sanitario dell’Asp di Cosenza Martino Rizzo

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