L’INTERVENTO. Basta con la cultura dei capi popolo venduti ai poteri centralisti

Vincenzo Calzona

Plaudo alle organizzazioni di volontariato laiche ed ecclesiastiche che stanno dando un grosso contributo alla popolazione sofferente, ma temo i rigori di un presente e di un prossimo futuro resi ancora più foschi dall’ultima sciagura che si è abbattuta su tutti noi. Il popolo Jonico vive di stenti, arranca, ma sopravvive. Forse il disastro economico che presto si manifesterà sull’area Magnograeca, con tutta la sua gravità, sarà l’occasione buona per un cambio vero di registro. Al contrario se fra qualche mese non accadrà nulla vorrà dire che sarà spenta anche la  speranza e bisognerà prenderne atto.

Sarà un cambiamento epocale, un cambiamento nelle coscienze? Questo è l’augurio! Sperando si dia importanza ai valori veri e non più alle cose effimereNecessiterà uno sforzo enorme, una radicalizzazione nei comportamenti, abbandonando vecchi stereotipi tipo il capo popolo, colui che tutto dirige ed impone, che puntualmente si è sempre venduto ai poteri centralisti dei capoluoghi storici. Dovrà prevalere un sentire comune per instaurare i principi fondamentali della democrazia: pari dignità, eguali possibilità per tutti e riconoscimento del merito a chi si impegna veramente.

Se davvero vogliamo cieli nuovi e terre nuove  dovremmo percorrere nuove strade, che potrebbero sembrare anche utopiche, ma saranno le uniche concrete in questa nuova ed incerta fase in cui ci stiamo inoltrando.
La nuova visuale politica non potrà e non dovrà rinunciare all’aiuto di tutti i cittadini, capaci e volenterosi, che con il loro contributo e le qualità professionali, hanno dato lustro alle città ed alle loro pertinenze territoriali.
In più non ci potrà essere una preclusione preconcetta verso alcuno, se costoro avranno dimostrato nel tempo rigore morale ed onestà intellettuale. Le città di Corigliano Rossano e Crotone  avranno bisogno del meglio che c’è, nella società civile, nei partiti, nelle associazioni, per tentare una svolta vera, perché non si potrà declinare il futuro come si è fatto per il passato, altrimenti ciò che ci aspetterà sarà il fondo del baratro.

Non sarà più ammissibile lamentarsi del fatto  che nulla funziona, né affidarsi al vittimismo, sempre richiamato da chi tollera e marcia in questa situazione. Bisognerà altresì, rimboccarsi le maniche e fare cose che non abbiamo mai fatto, alfine di risollevare una condizione economica e sociale di sudditanza storica, giunta ad un punto di non ritorno.

Vincenzo Calzona — Comitato per la Provincia della Magna Graecia.

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