Isolamento della Magna Graecia, lettera al Presidente Conte

Magna Graecia – L’arco jonico sempre più isolato: senza strade, senza aerei, senza treni. Il degrado e l’inciviltà si tocca con mano. In queste ore uno degli esponenti del comitato Magna Gaecia si è rivolto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte. Di seguito il testo della lettera:

Questo Comitato nasce per favorire occasioni di sviluppo ad un’area, della Calabria, che le politiche governative degli ultimi decenni hanno condannata ad un isolamento ed arretratezza causa dei tanti mali che l’affliggono e motivo dell’emigrazione dei suoi figli migliori.
Viviamo in una spirale di abbandono che sembra non aver fine.
L’area vasta a cui puntiamo, con la creazione della nuova provincia della Magna Graecia, può creare condizioni di sviluppo per il versante orientale della Calabria del medio ed alto Ionio; una provincia che avrebbe oltre 400.000 residenti, due porti, un aeroporto, siti archeologici di grande importanza (segni del passaggio della civiltà greca), un parco nazionale, una riserva marina protetta, una buona agricoltura con prodotti d’eccellenza, distretti energetici e tanto altro. Tutto questo racchiuso in un’area che s’affaccia sullo Ionio per 180 km. Tante potenzialità che restano però inespresse non per una maledizione, ma per le politiche di disimpegno del governo centrale, unito alla mediocrità e campanilismo del ceto politico regionale. Cosa manca affinché queste possibilità possano tradursi in momenti di crescita? Le infrastrutture.
La ferrovia a binario unico e non elettrificata è ancora quella tracciata e realizzata ad inizio secolo scorso, la strada costiera, la tristemente famosa s.s. 106, tranne alcuni brevi tratti, risale anch’essa ad inizio secolo scorso. Comprende bene, sig. Presidente, come un territorio non può avviare un serio processo di sviluppo e crescita in assenza di una moderna mobilità delle persone e delle cose. Le opportunità di sviluppo sono imprescindibili dalla infrastrutture.
Nel suo programma di rilancio del Paese, Lei punta giustamente molto sulle infrastrutture e soprattutto a quelle mancanti nel Mezzogiorno. Ma a scorrere l’elenco delle opere da programmare, risulta scoperta l’intera fascia ionica. Ancora una volta questa parte della Calabria resta al palo.
L’intervento sulla statale ionica nel tratto Roseto Capo Spulico-Sibari, è un progetto che stancamente si è trascinato per decenni e che solo nelle scorse settimane è arrivato alla cantierizzazione, così anche del tratto Crotone-Catanzaro se ne parla da alcuni decenni e forse, ma molto forse, si arriverà nelle prossime settimane ai progetti esecutivi.
Questi sono gli unici interventi che riguardano la s.s.106 e come detto sono da ascrivere a vecchi progetti che, tra mille rinvii e disimpegni ANAS, ci trasciniamo da anni. Questi due interventi non possono quindi diventare, nella narrazione della Ministra De Micheli, la prova dell’attenzione del Governo verso la statale 106, perché così non è! Per il resto della strada costiera Jonica, la vera arteria regionale determinante per lo sviluppo del versante orientale della nostra regione, non è previsto niente: centinaia di chilometri di una strada realizzata nel suo percorso attuale ad inizio secolo scorso ed ancora una volta dimenticata e mortificata.
Fanno parte di questa vecchia s.s. 106, su cui come detto non è previsto nessun intervento, i cento km che collegano Sibari a Crotone la cui realizzazione consentirebbe il collegamento da Roseto Capo Spulico fin giù a Catanzaro con una strada moderna e sicura senza soluzione di continuità. Invece, lei lo verificherà ma glielo anticipiamo, l’ANAS prevede per il tratto Sibari-Crotone, solo la messa in sicurezza dell’attuale tracciato per una spesa di diverse centinaia di milioni. Vale a dire rotonde su rotonde che, abbasseranno senz’altro il numero dei tanti morti per incidenti stradali che si hanno annualmente su questa strada, ma allungheranno notevolmente i tempi di percorrenza. E con le diligenze non si crea sviluppo! Sarebbe buon senso evitare questo spreco di denaro pubblico e far confluire questa importante disponibilità finanziaria nella realizzazione di una strada moderna che risponda ai criteri di sicurezza e velocità. Questo è quanto occorre e da finanziare, sempre ché si intenda seriamente infrastrutturare il versante ionico della Calabria.
Il Progetto Paese che sarà definito in questi giorni dal suo Governo, deve includere anche la nuova s.s. 106. Ai territori che ne saranno interessati, alla gente che abita in quei territori bisogna dare le stese opportunità che ha il resto del Paese. Non siamo figli di un dio minore! Una strada costiera moderna va in questa direzione. Lo stesso dicasi per la ferrovia, che presenta lo stesso tracciato vecchio di oltre un secolo, materiale rotabile logoro e datato, poche corse giornaliere e con tempi di percorrenza assurdi: un’ora e quaranta per fare 110 km. Materiale nuovo, frequenza maggiore delle corse ed elettrificazione della linea ferroviaria, consentirebbero all’aeroporto di Crotone di aumentare il suo bacino di utenza a 400.000 residenti. Sarebbe un aeroporto che camminerebbe da solo sulle sue gambe senza oneri di servizio.
La nuova area vasta che noi auspichiamo, dotata delle infrastrutture mancanti, avvierebbe un processo di crescita importante: i nostri eccellenti prodotti agricoli, ma in generale l’intero comparto agro-alimentare, conquisterebbero altri mercati, fino al nord Europa e con minore difficoltà di quelle attuali; una linea di comunicazione moderna abbraccerebbe tutto lo splendore dei siti archeologici della Magna Grecia, da Taranto sino a Reggio, ricreando quel Gran Tour che in passato hanno percorso i vari Gissing, Douglas, un’area che beneficerebbe di un brand di forte richiamo turistico come è quello della Magna Grecia oltre che delle bellezze del territorio; i porti di Corigliano Rossano e Crotone, messi a sistema e completi di un retroterra dotato di infrastrutture e servizi, avranno una rilevanza maggiore nel panorama marittimo mercantile; e poi la disponibilità degli spazi che presenta il nostro territorio, unita all’energia, al metano, ai porti, ad un sistema di comunicazione moderno e, ci lasci dire con un pizzico di presunzione ed orgoglio, la serietà e preparazione dei nostri giovani, determinerebbe condizioni favorevoli per l’insediamento di nuovi apparati produttivi.
Sig. Presidente dateci questa arteria, dateci queste infrastrutture, dateceli il più presto possibile, metteteci nelle condizioni che i nostri giovani possano lavorare per la loro terra e non costretti all’emigrazione.
Con stima.
Enzo Palermo — Comitato per La Provincia della Magna Graecia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: