Intimidazioni, UGCI Corigliano Rossano: Lo sdegno del Vescovo è anche nostro

Corigliano Rossano – Scuote gli animi e sfonda il silenzio di tanti il grido d’allarme del nostro Arcivescovo, il quale esprime profonda tristezza ed enorme indignazione a causa del susseguirsi di atti vandalici, che stanno colpendo amaramente il nostro territorio, urtando contro la rete di sforzi messi in atto da tutti i cittadini di buona volontà, impegnati nella quotidiana battaglia dell’osservanza delle prescrizioni governative antiCOVID-19. A sofferenza e disagio sociale si unisce, barbaramente, altra sofferenza.

I giuristi cattolici della sezione Corigliano-Rossano sono al fianco di Mons. Giuseppe Satriano e, mossi dalla necessità di abbandonare ogni atteggiamento di mera osservazione degli eventi, intendono manifestare sdegno e dura condanna nei confronti di episodi che minano la sicurezza della città, il diritto di manifestare liberamente il pensiero attraverso l’attività giornalistica, oltre che la vita di comunità religiose, sempre operose nel sostegno ai più deboli.

La dignità di una terra già martoriata da problemi drammatici, rispetto ai quali – da anni – forte e responsabile è la reazione dei singoli e delle famiglie, e la perseveranza delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità non possono essere svilite attraverso la deplorevole pratica della messa in circolazione di immagini attraverso i social, in fin dei conti neutrali o forse sadicamente divertiti dinanzi al dolore, all’instabilità emotiva dei soggetti colpiti.

Serve sentire sulla pelle il peso della vergogna, quella che urla la Diocesi al cospetto dei fatti ignominiosi degli ultimi mesi. La vergogna può smuovere i cuori, la vergogna può rendere combattenti e non spettatori.

Corrono tempi nei quali gli impulsi primitivi di rabbia e avversione meritano la più decisa disapprovazione. Pandemia, distanziamento sociale, debolezza economica delle frange umane più a rischio devono, semmai, sviluppare sentimenti di condivisione e compartecipazione.

Non sprechiamo energie in atti abusivi, non vanifichiamo sforzi di anni, non mortifichiamo la storia del nostro territorio e, soprattutto, non cediamo alle lusinghe della passività e dell’accettazione, solo perché tanto così deve andare, perché tanto il Sud mai si redimerà.

È di sconcertante attualità la riflessione del nostro Vescovo, il quale avverte fortemente, oggi più che mai, l’assenza di un presidio di giustizia. La chiusura del Tribunale ha penalizzato una terra già tanto sofferente. “La sola forza dei cittadini non basta!”.

In un periodo di duplice crisi, sanitaria e di sicurezza sociale, possa il nostro territorio essere ricordato presso le sedi nazionali e risollevato da virtuose azioni individuali e collettive (Comunicato stampa).

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