Inps, i sindacati: coinvolgere la Corte di Strasburgo

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Allo studio l’ipotesi di ricorrere alla Corte Europea di Strasburgo e il coinvolgimento anche delle segreterie regionali e nazionali delle organizzazioni sindacali confederali non solo contro lo smantellamento della sede Inps di Rossano ma anche a difesa della Costituzione italiana, calpestata nelle parti essenziali nella difesa e la tutela dei diritti del cittadino (chiusura Tribunale di Rossano e sede Inps). È quanto è emerso nel corso della conferenza stampa di Cgil (Michele Tempo e Vincenzo Casciaro) –Cisl (Pasqualino Spataro) e Uil tenuta ieri mattina presso la sede di Viale Regina Margherita. Nel caso da Roma non dovessero pervenire notizie confortanti è previsto il blocco delle attività. Nei prossimi giorni i segretari comprensoriali avvieranno una interlocuzione con i colleghi sindacalisti di Cosenza al fine di vagliare la decisione di una sospensione delle attività sia di Cosenza, sia quel che resta di Rossano e Trebisacce. Tutto questo perché il problema dell’accorpamento della Sibaritide nel capoluogo (220 mila abitanti) determinerebbe un carico di lavoro estenuante per la struttura provinciale, ritenuta non in grado a soddisfare tale domanda. La soppressione del centro medico legale rappresenta il preludio alla chiusura definitiva della sede rossanese. L’obiettivo è infatti destrutturare e privare di servizi lo Jonio. La parte peggiore è che saranno colpite le categorie meno abbienti. Spesso, soggetti con problemi a deambulare sono costretti a recarsi presso la sede di Rossano in ambulanza perché il personale in quota al centro di via Acqua di Vale è sottodimensionato. Con la riorganizzazione adottata i cittadini meno abbienti saranno costretti a recarsi a Cosenza con tutto ciò che comporta in termini di oneri e di disagio. Tuttavia una sorta di disattenzione ha riguardato anche la politica locale, regionale e nazionale, già quando nel 2010 la sede Inps di Rossano veniva retrocessa da sede sub provinciale ad Agenzia perdendo di fatto la dirigenza. Tutti in silenzio. Silenzio che si ripete nel luglio scorso quando il presidente nazionale Boeri stila la determina dirigenziale che predispone la riorganizzazione senza consultare le organizzazioni sindacale ormai (per legge) esautorate da poteri di contrattazione. Basta quindi a Boeri una semplice comunicazione e la vita dei lavoratori può cambiare da un giorno all’altro. Le prossime tappe: il 28 dicembre si terrà il consiglio comunale monotematico sul tema; il 30 dicembre le organizzazioni sindacali incontreranno i vertici provinciali dell’Inps al fine di chiedere una vero e proprio rilancio della struttura di Rossano con maggiori poteri rispetto agli attuali. Nessun risparmio nell’accorpare Rossano a Cosenza, se non l’indennità al dirigente medico disposto, secondo quanto trapela, a rinunciarvi purché la sede non venga smantellata. Poi l’attacco delle organizzazioni sindacali alla politica spesso divisa e poco coesa. Finanche l’interpellanza presentata al ministro da parte di alcuni parlamentari è stata bollata come tardiva.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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