Incidente mortale a Crosia: revocati i domiciliari al conducente

Il GIP del Tribunale di Castrovillari  ha revocato la residua misura degli   arresti domiciliari al cittadino trentaseienne di nazionalità romena
coinvolto nel sinistro mortale di Mirto-Crosia. L’indagato, dapprima condotto in carcere, era stato successivamente   scarcerato dal Tribunale della Libertà su istanza dei suoi difensori, gli avvocati Alfredo Zicarelli e Gianluigi Zicarelli , e  sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, con successiva  autorizzazione a svolgere attività lavorativa fuori Regione. I fatti risalgono al 28 luglio scorso allorquando l’auto Audi A3 su   cui viaggiava l’indagato si è scontrata con la Daewoo Matiz su cui
viaggiava la pensionata di 73 anni che è poi deceduta per le ferite   riportate nell’impatto avvenuto sulla Statale 106 area Mirto Crosia.

L’uomo, secondo quanto relazionato dai militari dell’Arma e dalla  Polizia Locale di Crosia, grazie alle immagini estrapolate dai sistemi   di videosorveglianza presenti nella zona dell’incidente, dopo lo  scontro, sarebbe fuggito senza prestare soccorso alla pensionata e   facendo perdere le sue tracce; successivamente, a seguito di ricerche,   veniva fermato e condotto in carcere con l’accusa di omicidio stradale  in quanto era stata accertata una velocità di punta pari a 124 Km/h,   condotta aggravata dalla riscontrata guida senza patente e dall’essere   fuggito dal luogo del sinistro, oltre alle ulteriori contestazioni di   omissione di soccorso e del non aver moderato la velocità in presenza
di attraversamento pedonale. La massima misura della custodia in carcere veniva applicata in quanto   gli inquirenti avevano evidenziato e valorizzato, in particolare, il
pericolo di fuga. Nelle more, il Pubblico Ministero ha disposto una consulenza tecnica al   fine di accertare l’esatta dinamica del sinistro. L’indagato ha nominato   quale consulente di parte l’Ing. Fabrizio Coscarelli, al fine di   contestare le conclusioni sulla dinamica del sinistro emerse in sede   di indagini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: