Incendi Calabria, 2017 annus horribilis. Il dossier

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Il Comitato Stop Incendi Calabria ha messo a punto un Dossier con l’obiettivo di documentare gli accadimenti dell’estate 2017 ed insieme chiarire l’intreccio di responsabilità che hanno causato quello che viene orami unanimemente reputato un vero disastro ambientale.
Gli oltre diecimila incendi divampati in Calabria nell’anno 2017, nonché la loro durata ed estensione, hanno lasciato nell’opinione pubblica e sul territorio profonde cicatrici psicologiche e materiali.
Con il Dossier “Calabria 2017, l’Annus Horribilis degli incendi: cronaca di un disastro” abbiamo inteso ripercorre i principali fatti di cronaca regionali, fornire i dati degli incendi, ricostruire le cause del fallimento dell’A.I.B. (Anti Incendio Boschivo) calabrese e menzionare i filoni d’indagine che intrecciano interessi criminali con l’azione dei piromani.
Il Dossier, inoltre, dà una lettura critica della Legge R. 51/2017 (Legge Bavacqua) e del Piano Anti Incendi 2018 e, in ultimo, affronta i danni e le conseguenze a medio-lungo termine degli incendi. Proprio per approfondire tali conseguenze ambientali derivanti dagli incendi, ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione di Giorgio Berardi (LIPU Calabria), di Giuseppe Rogato (WWF Calabria) e dell’economista Matteo Olivieri, che nel suo contributo ha analizzato il piano finanziario per l’attuazione dell’A.I.B. dell’anno 2018.
• CALABRIA 2017, L’ANNUS HORRIBILIS DEGLI INCENDI: CRONACA DI UN DISASTRO. In questo capitolo abbiamo raccolto alcuni tra i più drammatici fatti di cronaca accaduti nell’estate 2017, tramite un susseguirsi di ritagli di giornale: le lacrime dei Sindaco di Rose, la lettera commossa ai propri cittadini del Sindaco di Luzzi, i boschi di Longobucco in fiamme per settimane, la richiesta di intervento dell’esercito da parte del Presidente Oliverio, la realtà delle aziende agricole distrutte dal fuoco, la paura degli sfollati, ecc.
• I DATI DEGLI INCENDI. Da sempre terra d’incendi, la Calabria continua ad attestarsi tra le regioni più colpite dai roghi, senza che nulla cambi. In particolare la provincia di Cosenza risulta ormai stabilmente da anni la prima provincia in Italia per numero d’incendi e di superficie forestale percorsa dal fuoco.
• CAMBIAMENTI CLIMATICI E INCENDI. Tra i fattori che hanno creato i presupposti per il disastro del 2017 ci sono anche i cambiamenti climatici. La siccità prolungata e le temperature elevatissime hanno certamente giocato un ruolo importante nelle propagazione degli incendi e nella loro difficile estinzione. Il Global Warming rende necessario e imprescindibile stabilire un nuovo approccio al fenomeno incendi, sia in termini gestionali che di studio e ricerca.
• IL FALLIMENTO DEL PIANO ANTI INCENDIO BOSCHIVO 2017 E LA LEGGE REGIONALE N° 51 DEL 22 DICEMBRE 2017. I ritardi e le  inadeguatezze strutturali della Regione Calabria nella previsione, nella prevenzione e nel contrasto attivo agli incendi boschivi hanno causato e causano anche oggi enormi danni al patrimonio naturale e agricolo calabrese. Solo nel dicembre 2017, con un ritardo di ben diciassette anni, la regione Calabria ha infatti approvato una legge che  “recepisce”  la 353/2000 (legge quadro in materia di incendi boschivi). Legge Regionale 51/2017 non riesce a determinare
• MENO RISORSE NEL PIANO ANTINCENDI BOSCHIVI 2018 DELLA REGIONE CALABRIA (di Matteo Olivieri – Economista Università della Calabria) Leggendo il Piano AIB 2018 della Regione Calabria si evince subito la diminuzione, rispetto all’anno precedente, delle risorse finanziarie stanziate per le attività di prevenzione e lotta agli incendi boschivi. Lo stanziamento per il Piano AIB 2017, infatti, ammontava a 4.008.748,77 euro, mentre per l’anno in corso le risorse disponibili sono fi 3.958.748,77 euro, vale a dire circa 50.000 euro in meno.
• GLI INCENDI E LE ECOMAFIE. L’inquietante dubbio di un piano strategico mafioso dietro agli incendi dello scorso anno. I nomi, le denunce e gli arresti dei protagonisti della ‘mafia dei boschi’. Dubbio in parte confermato dagli atti dell’operazione “Stige” che mette a nudo il regime di monopolio con cui venivano sistematicamente saccheggiati i boschi calabresi. Il tutto per soddisfare l’enorme sete di legname, proveniente soprattutto dalle grandi centrali a biomassa, nel silenzio assordante di parte delle autorità preposte ai controlli.
• IL CATASTO “FANTASMA” DELLE AREE PERCORSE DAL FUOCO  Un vera e propria reticenza quella della maggior parte dei comuni Calabresi a non voler o poter redigere il catasto degli incendi. Lo strumento essenziale per l’applicazione dei vincoli previsti dalla legge 353/2000 e quindi le speculazioni economiche, rimane ‘facoltativo’ persino dopo l’estate 2017 e la Legge Regionale n. 51/2017. La suddetta legge infatti non prevede alcuna certezza sull’esclusione dei comuni inadempienti dai finanziamenti regionali, ne tanto meno incoraggiamento per i comuni virtuosi.
• Il RIPRISTINO DEI PAESAGGI FORESTALI NELL’ECOREGIONE MEDITERRANEA DOPO GLI INCENDI (di Giuseppe Rogato – WWF Citra e Comitato Stop Incendi Calabria) Da questa attenta analisi emerge la necessità di una strategia su larga scala della conservazione complessiva degli ecosistemi, una prospettiva scientifica che inquadri i paesaggi naturali ed antropici in una visione ecoregionale.
• GLI EFFETTI DEGLI INCENDI SULLA FAUNA SELVATICA (di Giorgio Berardi – LIPU Calabria) L’impatto dei roghi sulla fauna selvatica è notevole:  limita il successo riproduttivo, aumenta la vulnerabilità alla predazione, diminuisce la disponibilità di risorse nutritive. Secondo una stima della LIPU, per ogni ettaro di macchia mediterranea che brucia muoiono in media 400 animali selvatici tra uccelli, rettili e mammiferi.
• LA CACCIA NELLE AREE PERCORSE DAL FUOCO E I CALENDARI VENATORI (di Giorgio Berardi – LIPU Calabria) Dopo avere ignorato l’invito dell’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA) ad emettere il divieto di caccia nelle aree forestali incendiate, la giunta regionale calabrese ha volontariamente escluso questo divieto nella Legge Regionale n. 51/2017. Mentre l’art. 10 comma 1 della legge nazionale 353/2000 prevede tale divieto, nella legge calabrese, il divieto di caccia era apparso solo nel disegno di legge per poi essere rimosso prima dell’approvazione.
• IL NUOVO DECRETO FORESTALE E SUE CONSEGUENZE Più di 250 tra docenti universitari e ricercatori a chiedere al Presidente della Repubblica di non firmare quello che e’ stato definito il “decreto ammazza boschi”. Il dubbio che “i gravi errori scientifici” contenuti nel nuovo decreto non siano casuali, ma piuttosto siano il frutto delle pressioni delle lobby del legname e facciano parte di una strategia piu ampia che vede il legno dei boschi come fonte di investimento per l’energia del futuro.
Partendo dalla consapevolezza dell’accaduto e per scongiurare altri disastri, il Comitato chiede chiarezza ed esige dalle istituzioni – Regione Calabria in primis – una celere riorganizzazione di tutti gli attori dell’AIB, il sistema Anti Incendio Boschivo.
IL COMITATO STOP INCENDI CALABIRA
Il Comitato Stop Incendi Calabria si è costituito il 25 agosto 2017 a Camigliatello Silano (CS) ponendo come base della propria azione due precedenti esperienze: l’iniziativa di sensibilizzazione e denuncia svoltasi nel comune di Longobucco (CS) dall’associazione “Spegniamo il fuoco, accendiamo il futuro” e dalla petizione online presente sulla piattaforma “change.org”, dal titolo “Incendi CALABRIA 2017: fermiamo il DISASTRO Ambientale!” #stopincendicalabria”. Obiettivi: L’obiettivo del Comitato Stop Incendi Calabria è la salvaguardia del patrimonio boschivo e del paesaggio calabrese.
Le sue  priorità sono:
1. Indagare, denunciare e informare la società civile in merito alle cause che hanno determinato il DISASTRO dell’estate 2017.
2. Promuovere un dibattito plurale e multidisciplinare per l’elaborazione di proposte che vadano a mitigare la piaga degli incendi.
3. Realizzare una rete di associazioni che si occupi della salvaguardia del patrimonio boschivo e del paesaggio calabrese.
IL VIDEO: LA MUSICA DI BACH NEI BOSCHI BRUCIATI DELLA SILA
Nell’ottobre del 2017, il comitato si è reso promotore del progetto Dulce lignum, un video ad alto impatto emotivo nel quale il violoncellista Sandro Meo ha eseguito il preludio della suite n° 1 per violoncello solo di J. S. Bach in un bosco devastato dal fuoco.
IL COMITATO STOP INCENDI CALABRIA
CONTATTI
Armando Mangone cell +39 3400620316
Remo Garropoli       cell +39 3394241697
Roberto Russo          cell +39 3936888926
Vincenzo Romano    cell +393207705115
(comunicato stampa)

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