Giustizia. Lobby di potere a Rossano? E in altri presidi? Il GaV insorge

Protesta a Roma – Maggio 2017

Corigliano Rossano – Finalmente un uomo di Stato esce fuori allo scoperto e dopo sette anni afferma che sul tribunale di Rossano vi era una “lobby di potere”, un luogo dove “regnava l’anarchia: avvocati che si aggiravano negli uffici senza controllo o autorizzazioni, faldoni spariti o incompleti, fascicoli che, ancora oggi si fatica a ricostruire”. Tesi questa attribuita da un autorevole giornale all’attuale Procuratore Capo del tribunale di Castrovillari Eugenio Facciolla. Che ebbe modo di svolgere la medesima funzione proprio alla guida della Procura di Rossano nel giugno del 2013. Quale migliore occasione quindi per fare giustizia e mettere ordine all’interno della macchina giudiziaria rossanese? Dal testo dell’articolo si esprime l’orientamento favorevole alla riapertura del tribunale di Rossano, ma si mette in guardia. Chi? Non è dato sapere.

In un momento importante in cui si nutre un minimo di speranza per il ripristino del presidio di giustizia di Corigliano Rossano tali affermazioni sono vissute con forte e nutrito sospetto. Altra cosa sarebbe stata se il Procuratore Facciolla avesse posto la questione dopo l’auspicata riapertura del Palazzo di Giustizia, allontanando di fatto ogni dubbio o insinuazione. E, invece, tesi di siffatta gravità vengono rilasciate a pochi giorni dalla pubblicazione del contratto, sottoscritto dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega di Salvini, nel quale si preannunzia la riapertura dei tribunali minori.

Le lobby di potere, qualora questa pesante accusa avesse conferma, sono presenti ed attuali in altri presidi della stessa provincia di Cosenza, in cui il Procuratore Facciolla ha esercitato l’attività di sostituto procuratore. Basta leggere i contenuti di alcuni articoli di un noto sito cosentino per rendersi conto che, forse, l’ex tribunale di Rossano era il meno contaminato.

Come GaV stiamo chiedendo lumi da oltre due anni sul perché sia stato chiuso il tribunale di Rossano e non già Paola, Castrovillari o Lamezia (a pochi passi da Catanzaro) nonostante il presidio jonico avesse i numeri per rimanere in vita.

Il Sen. Enrico Buemi denunciò l’esistenza di carte false, di presunte alterazioni di relazioni. E, ancora oggi, c’è chi ha mentito circa la capienza dell’attuale tribunale di Castrovillari. Tra il 2012 e il 2013 qualche alta carica istituzionale verbalizzò che i locali del presidio del Pollino fossero “sovrabbondanti”, oggi si afferma il contrario. Delle due l’una: o si dichiarò il falso allora oppure lo si fa oggi, per giunta con estrema disinvoltura.

Il Gav in tutto ciò ci vede inganno e raggiro! E’ su questi temi che ci saremmo aspettati un intervento del Procuratore Capo Facciolla, il quale ha sempre sostenuto le ragioni del territorio jonico.

Con questo intervento si è inteso colpire ingiustamente l’immagine di una intera ex circoscrizione e dei suoi residenti. Colpi bassi da respingere con fermezza. In riva allo jonio occorre ripristinare la legalità, restituire quella fiducia ormai persa nei confronti dello Stato e delle istituzioni tutte. E certe affermazioni non aiutano la causa.

UFFICIO STAMPA – GAV

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