Giulia Montera, un libro scritto da papà Gabriele

Giulia Montera
CORIGLIANO I fatti e gli atti quotidiani della vita creano la storia, una storia che però va scritta per essere lasciata al domani. Corigliano Calabro, una ridente cittadina Calabrese, in provincia di Cosenza, il 30 Marzo 2010 sposta in avanti di uno il suo numero all’anagrafe,  nasce Giulia Montera.
Più che una festa una tragedia, Giulia è presunta vittima di mani umane in camice bianco. Inizia da subito per la famiglia Montera – Lauricella, lui di Corigliano lei di Palermo, un pellegrinaggio tra ospedali e centri di riabilitazione, un tour de force alla ricerca dell’euro necessario a garantire i cosiddetti viaggi della speranza.
Roma, Milano, Genova, Lecco, Bologna, Palermo, queste le mete frequentate dalla neonata in attesa che la giustizia faccia il suo corso riguardo  al procedimento penale in corso presso il tribunale di Castrovillari,  a carico di alcuni medici dell’ ospedale Guido Compagna di Corigliano .
Un processo che va avanti ormai da anni e si sta svolgendo a suon di perizie e contro perizie, richieste di archiviazione ed incidente probatorio . Si attende a giorni la scelta del giudice per il rinvio a giudizio o per la chiusura del processo.
Era un caldo martedì mattina il giorno in cui Giulia venne al mondo per conoscere il suo papà , Gabriele però aspetta ancora dopo sei anni di essere chiamato papà. Ed è proprio perché la  storia di Giulia possa essere nota a tutti, che l’ 11 Dicembre prossimo uscirà il libro che racconta i primi tre anni di vita di Giulia Montera, proprio quei primi tre anni di vita che hanno segnato per sempre la vita di chi chiedeva solo di nascere.
Il libro scritto da papà Gabriele Montera, prodotto dall’associazione onlus unalottaxlavita e stampato proprio a Corigliano, vede la prefazione a firma del professor Leoluca Orlando, oggi sindaco di Palermo, ma, all’epoca dei fatti, parlamentare e presidente della commissione  di inchiesta sugli errori in campo sanitario.
Prima tappa del tour di presentazione del libro sarà Palermo, città dove per ora la piccola Giulia è costretta a domiciliare a causa della mancanza in Calabria di strutture ospedaliere idonee a trattare le patologie di cui la stessa soffre.
Ben presto, fanno sapere dallo staff organizzativo,  saranno anche in Calabria e, in quella occasione, la prima tappa sarà sicuramente Corigliano Calabro.
(fonte: La Provincia di Cosenza)
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