Giovani e innovazione: la bella storia del chimico calabrese La Deda

È un genio assoluto della nostra terra e se vogliamo anche un po’ eroe. Ha creato col suo gruppo di lavoro una realtà Hi-Tech il cui core business si basa sulla valorizzazione dei risultati di un’importante ricerca tecnologica nella fotochimica. Quattro anni fa, per la sua start up, basata sulla realizzazione di un nuovo tipo di materiale elettrocromico, gli americani avrebbero fatto ponti d’oro pur di realizzarla a “casa loro”, in California. Ma lui non ha accettato perché convinto di poterla impiantare in Calabria. Parliamo di Massimo La Deda, brillante e testardo chimico catanzarese, ricercatore all’Unical, e del suo brevetto, oggi spin off, nato dalla collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università calabrese, chiamato “Notredame”. La storia di Massimo inizia da un’ottima scuola, fucina di tanti talenti catanzaresi. “Mi sono diplomato al Liceo Scientifico Siciliani e come molti miei compagni abbiamo imparato ad amare la chimica per merito della professoressa Esterina Aversa. Poi, la laurea in Chimica all’Università di Bologna nel ’97 e infine ho conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche presso l’Università della Calabria nel 2001. Attualmente sono ricercatore al Dipartimento di Chimica dell’Unical”. Il suo campo di ricerca è la fotochimica applicata ai nanomateriali. È inoltre autore di oltre 60 pubblicazioni su riviste internazionali e di due brevetti. La Start up Notredame si è aggiudicata l’edizione 2011 del Premio “Brains in Motion”, presieduto da una giuria internazionale, la cui premiazione ha avuto luogo a Los Angeles. Il Business Plan della società ha costituito inoltre oggetto di una speciale pubblicazione de “ilSole 24 ore”.

(fonte catanzaroinforma.it)

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