Fusione, di tutto pur di boicottare. Duro attacco del giovane Forciniti

forciniti

I pentastellati si dividono. Sono gli effetti derivanti dalla proposto di fusione dei due comuni di Corigliano e di Rossano. Il giovane grillino Francesco Forciniti prende le distanza dalle posizioni del capogruppo consiliare Francesco Sapia, ma anche dalla deputazione parlamentare che nelle ultime ore si è resa protagonista di una singolare interrogazione che getta ombre sull’iter procedurale seguito per arrivare al referendum. Forciniti non è nuovo a posizioni distinte da altri rappresentanti, è un giovane che dimostra di avere la schiena dritta e non si presta a giochi o imposizioni dall’alto. E’ una mente libera. E per queste ragioni apprezzato.«La mia onestà intellettuale- afferma il grillino- mi impone di prendere le distanze dalle politiche recentemente condotte dal Meetup di Corigliano in tema di fusione.Non fa parte della mia concezione della democrazia questo modo di fare, a tratti quasi presuntuoso e arrogante, di chi vuole a tutti i costi togliere la parola ai cittadini e ostacolare con ogni mezzo quello che dovrebbe essere il momento più alto in una democrazia: quello del voto popolare. Chiunque abbia quella sana voglia di fare politica per spirito di servizio dovrebbe vedere il momento referendario non come un pericolo da scongiurare, ma piuttosto come l’occasione per confrontare le proprie interiori convinzioni con quello che è il sentire popolare, per poi fare di questo la propria stella polare.Invece da queste parti si sta facendo l’inverosimile per evitare che il popolo possa esprimersi: prima si chiede agli enti competenti di rinviare l’indizione del referendum, poi però si grida allo scandalo se il referendum è stato indetto troppo tardi, al punto da chiedere l’annullamento di tutto l’iter, poi addirittura si contesta il fatto che le delibere di consiglio comunale sarebbero giunte in ritardo (quando non esiste alcuna legge che imponga termini).Insomma, ogni giorno ci si inventa cavilli formali e assurde teorie giuridiche per impedire al popolo di dire la sua, e questo secondo me non ha nulla a che vedere con i valori che caratterizzano il Movimento 5 Stelle. Si parla di rispetto della sovranità popolare, ma non si ha nessun pudore nel chiedere che tutta la procedura venga bloccata, anche a costo di violare la volontà di due consigli comunali che legittimamente hanno chiesto l’indizione di questo referendum. Davvero una strana concezione della democrazia.E poi, dulcis in fundo, arrivare a “commissionare” un’interrogazione parlamentare sul tema, scomodare il Senato e il Governo per una cosa del genere, mentre il nostro territorio è preda dell’illegalità più diffusa e ci sarebbero tanti altri gravissimi problemi meritevoli di essere segnalati un giorno sì e l’altro pure alle istituzioni sovra-comunali, significa avere una scala delle priorità piuttosto bizzarra, che non è assolutamente la mia.Io voglio votare, magari anche votare no, ma voglio poter votare! Chi fa di tutto per togliermi questa possibilità, peraltro usando argomentazioni giuridicamente fantasiose, mi indispettisce non poco».

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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