Fusione, basta con le divisioni e le battaglie singole

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La Sibaritide ha pagato a caro prezzo le divisioni e le battaglie singole, che hanno determinato un declassamento di questo territorio sotto molteplici punti di vista. È ora di ritrovare unità e di ragionare in termini di area vasta, sancendo ciò che è già una realtà di fatto. E la fusione rappresenta un’occasione assolutamente da non perdere.
Ne è convinto il Fronte Democratico Calabria, costituitosi nella fase delle primarie del PD, che porterà il progetto di fusione dei comuni di Corigliano e Rossano all’attenzione dell’Assemblea Nazionale che si terrà il prossimo 7 luglio a Roma. “Il nostro territorio negli ultimi anni – affermano i responsabili Francesco Madeo e Enzo Reda – ha registrato un significativo arretramento delle condizioni economiche, sociali e di vita della gente. A partire dalle deficienze in materia di politica sanitaria, per continuare con quella dei trasporti pubblici, delle infrastrutture, dei servizi in generale e per finire a quella della tutela della legalità con la soppressione del tribunale di Rossano. In un tessuto sociale debole quale il nostro tutto questo ha degli effetti devastanti. In tutto questo noi scontiamo il punto di debolezza che il nostro territorio viene visto come più piccoli comuni singoli. Ignorando così di fatto che ormai nel nostro territorio esiste l’area vasta della Sibaritide in cui Rossano e Corigliano sono già di fatto uniti nei rapporti sociali ed economici. La risposta a tutto ciò non può venire dalla battaglia singola per ogni questione, che pure si deve fare, ma da una strategia complessiva che trasformi il punto di debolezza in punto di forza. Se vogliamo invertire questa tendenza e fermare questo declino non abbiamo alternative: la fusione dei due comuni, il 22 ottobre si deve concretizzare”.
Come Fronte Democratico “crediamo in questo progetto che, se i nostri concittadini lo vorranno, porterà i comuni di Rossano (38000 abitanti) e Corigliano (40000 abitanti) a fondersi, creando un unico nuovo comune di circa 80.000 abitanti, uno dei comuni più grandi della Calabria. Dimensione ottimale – sottolineano Madeo e Reda – per economie di sistema e buone condizioni di vita. Una sfida che ha come obiettivo quello di invertire la tendenza che, con la scusa di risparmiare soldi pubblici, nel nostro territorio vengono soppressi servizi primari. Ma anche di creare nuove opportunità di crescita e sviluppo offerte da un territorio più ampio che potrà essere ripensato, assieme, a partire dal redigendo PSAC che si trova a dover fare scelte di importanza fondamentale: impostare lo sviluppo e il benessere dei prossimi decenni riorganizzando un territorio che, unito, potrà trovare ulteriori punti di forza. La fusione dei due comuni rappresenta un effetto dirompente su tutte le problematiche del territorio e per questo, come Fronte democratico, ci impegneremo per favorire l’esito positivo del referendum attraverso una grande campagna di consultazione e di partecipazione per permettere a tutti di dire la loro, per informare, per scacciare paure comprensibili in comunità antiche e radicate, far capire che non vedranno morire o allontanarsi i loro municipi. Anzi in una situazione di profonda crisi come quella che il nostro territorio sta vivendo diventano estremamente significativi i vantaggi economici ed il miglioramento della qualità della vita”. L’obiettivo, inoltre, è quello di dare vita ad incontri con la cittadinanza, le associazioni, le realtà produttive, “per spiegare a fondo – concludono i responsabili Fronte Democratico – le ricadute tutte positive che la fusione porterebbe”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

 

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