Ex tribunale: GaV al ministero della giustizia. Prossima audizione

Il 30 Maggio prossimo, una delegazione del GaV sarà ricevuta presso il Ministero della Giustizia, alla presenza del Presidente della Commissione Giustizia Nico D’Ascola e del Sottosegretario Federica Chiavaroli, su sollecitazione del presidente nazionale dell’U.Di.Con (Unione per la difesa dei Consumatori) Denis Nesci al fine di dare attuazione agli impegni assunti nel corso della manifestazione di protesta del 18 Maggio scorso. All’incontro parteciperà il Sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli.

Nel frattempo lo stesso Presidente D’Ascola ha manifestato ampia disponibilità a convocare in audizione una delegazione del Gav e una rappresentanza dei sindaci del territorio, su richiesta dei senatori Enrico Buemi, Giacomo Caliendo e Maurizio Gasparri.

Importante si sta rivelando il contributo di tutti i soggetti in campo, pronti a perorare la causa dell’ex tribunale di Rossano sulla cui chiusura- si ribadisce – «è tempo di fare chiarezza».

I referenti del GaV si sono messi a lavoro al fine di predisporre un fascicolo da consegnare al Presidente D’Ascola e al Sottosegretario Chiavaroli circa gli ultimi avvenimenti che hanno riguardato la vicenda.

Si parte dai dossier consegnati nel 2016 presso la I e VII commissione del Consiglio superiore della Magistratura all’interno dei quali si suppone da un lato una presunta negligenza della magistratura circa i misteriosi fatti accaduti nella fase antecedente la chiusura del Palazzo di giustizia, dall’altro gli effetti nefasti derivanti dall’avvenuto accorpamento al Tribunale di Castrovillari.

Inoltre è previsto un lavoro di reperimento di tutte le relazioni discordanti di dubbia attendibilità e delle dichiarazioni rese da rappresentanti istituzionali secondo le quali si confermava la stortura e gli errori commessi nella decisione circa la chiusura del tribunale di Rossano, ragion per cui si rendeva necessario correre ai ripari. Tra questi le esternazioni dell’attuale Ministro degli Esteri Angelino Alfano, nella qualità di presidente dell’allora Pdl. Non da meno la posizione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il cui partito di riferimento nel programma elettorale prevedeva la riapertura del presidio.

Il lavoro è articolato e complesso, necessario si rivela in questa fase il sostegno dei cittadini, dei sindaci, delle comunità, dell’associazionismo, dei partiti, delle organizzazioni sindacali. Tutti insieme, uniti e compatti, per chiedere giustizia e legalità e per combattere la cultura di uno Stato, sul punto, chiaramente reticente.

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