Emergenza sanità, l’Osservatorio incontra l’On.Sapia (M5S)

Un momento dell’incontro

La Commissione Sanità dell’Osservatorio Permanente sulla Gestione e gli Effetti della Fusione Co-Ro ha incontrato l’On.le Francesco Sapia, già in passato destinatario di una missiva sul deficit sanitario locale inviata anche alla Ministra Grillo ed al Presidente Oliverio, per renderlo partecipe delle difficoltà che sta attraversando il nostro Comune sul piano sanitario. Illustrate le emergenze sanitarie nel territorio jonico cosentino che, oggi, ospita la prima città della provincia, Corigliano Rossano. All’On. Francesco Sapia l’Osservatorio ha chiesto e ottenuto che si faccia promotore di un incontro da tenersi con il Commissario ad acta Gen. Saverio Cotticelli affinché vengano recepite le legittime rivendicazioni del territorio. Per il parlamentare pentastellato il quadro tratteggiato dalla stessa Commissione è reale e completo.  La situazione dei conti della Sanità calabrese è disastrosa, a causa delle pregresse gestioni commissariali, che hanno lasciato un’eredità molto pesante, impedendo il turnover del personale e la normale erogazione dei servizi.

«D’accordo con il nuovo commissario ad acta, Saverio Cotticelli, parteciperò- ha affermato l’On. Sapia – alla valutazione politica del Programma operativo, che è lo strumento con cui viene aggiornato il Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale. Posso garantire che a riguardo presterò, come ho sempre fatto, la massima attenzione al mantenimento e rilancio dei servizi sanitari sul territorio, con particolare riferimento all’area della Sibaritide, che comprende Corigliano-Rossano, la terza città della Calabria».

La commissione, presieduta da Giuseppe Pranteda, si è tenuta alla presenza del Presidente dell’Osservatorio Vincenzo Figoli.

Le tesi dell’Osservatorio Durante l’incontro è stato evidenziato come la provincia di Cosenza oltre ad essere la più estesa delle province calabresi, è la sesta in Italia per estensione territoriale con 732.000 abitanti circa, quasi 20.000 in più degli abitanti delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia messe insieme, rappresentando così il 36,5% della popolazione calabrese.In un territorio così vasto e variegato, con tempi di percorrenza spesso lunghi, il 36,5% dei calabresi risiede in una sola ASP Provinciale e fa capo ad una sola Centrale Operativa (118) ubicata a Cosenza, mentre le Strutture Ospedaliere controllate da questa ASP e dalla Centrale Operativa sono ubicate sulla fascia jonica e tirrenica della nostra provincia distanti anche oltre 100 Km da Cosenza.  A ciò va aggiunto che abbiamo un solo Centro Hub (Centro di Emergenza di II° livello), ubicato sempre a Cosenza e la presenza sulla fascia jonica di soli centri Spoke (Centro di Emergenza di I° livello) fino a Reggio Calabria.  Sono poi presenti 2 Hub su Catanzaro ed 1 Hub su Reggio Calabria.E’ chiaro quindi come una così vasta estensione territoriale, come la provincia di Cosenza, con comuni distanti in alcuni casi oltre 100 Km dal capoluogo, abbia l’assoluta necessità di essere riorganizzata per sopperire a tutte le carenze che in questi anni si sono determinate facendo subire una involuzione sanitaria a molte zone del nostro territorio, prima fra tutte la Sibaritide, favorendo altre zone meno rappresentate in popolazione e comunque accentrando tutto nel solo capoluogo di provincia.

Di fatto, quindi, nella nostra realtà, si sono creati cittadini di seria A con accesso diretto ad ogni tipo di cura e cittadini di serie B con accesso limitato alle disponibilità del proprio territorio.  Allo stato delle cose, diventa imperativo dare impulso alla costruzione dell’Ospedale di Corigliano-Rossano e dell’intera Sibaritide, non più procrastinabile che dovrà essere elevato a centro Hub e non più Spoke considerate le insufficienze ed inadeguatezze generate dalla presenza di una sola Centrale Operativa (118) ed un solo Hub provincialein un territorio così vasto e variegato con l’assenza, sull’intera fascia jonica fino a Reggio Calabria, di altri Centri Hub.  A questo si aggiunge, ovviamente, il ripristino dell’Azienda Sanitaria della fascia jonicaanche questa ormai improcrastinabile considerato il deficit economico creatosi con l’accorpamento in una sola azienda provinciale e lo scarso ed inefficace controllo dei territori, attuati da un’azienda che non opera sul territorio e nel territorio ma è ubicata in un “enclave“ che opera a distanza dagli Ospedali di riferimento e dal loro territorio di pertinenza.

Per ciò che concerne l’ambito Cardiologico sono stati evidenziate le carenze dei servizi, dovuti non solo a carenze di personale, ma anche di strumentazioni.

La carenza di personale è stata lamentata un po’ in tutti i settori, compreso il reparto di psichiatria ed il servizio territoriale di psichiatria che, a fronte degli imminenti pensionamenti, si troverà con pochissimi medici e già ora non è in grado di coprire i turni, se non grazie ai turni aggiuntivi, svolti fuori orario di lavoro e con aggravio di spese.

La medesima carenza di personale è lamentata anche da altri servizi territoriali, come il SERT che è rimasto privo di figure come gli psicologi e gli assistenti sociali, oltre a carenze di medici, con sovracarico di lavoro del personale superstite e con conseguente difficoltà nell’espletamento dei compiti istituzionali.

Sottolineata anche la scarsa trasparenza nella pubblicazione degli atti che, a norma del D.Lgs 33/2013 e ss mm., impone la pubblicazione, tra le altre cose, anche delle piante organiche, onde consentire un confronto tra le esigenze reali della popolazione e l’ubicazione del personale nei vari settori.

Altro problema sollevato attiene alla perdita del centro trasfusionale presso l’ospedale di Rossano, che ha comportato perdite sia in termini di mancati introiti che in termini di inutilizzo della strumentazione e del personale.

Si impone quindi che qualunque Piano Sanitario o Atto Aziendale, tenga conto di queste criticità, alla luce anche della nuova Città di Corigliano-Rossano,  per dare alla popolazione di quest’area le stesse opportunità in servizi e prestazioni.

Si chiede, pertanto, l’intervento delle istituzioni tutte affinché venga dato impulso alla definitiva e completa costruzione dell’Ospedale di Corigliano-Rossano e dell’intera Sibaritide e che venga promosso ad ogni livello il ripristino dell’Azienda Sanitaria della fascia jonica cosentina.

 

                                         UFFICIO COMUNICAZIONE OSSERVATORIO

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