Elezioni, ricorsi al Tar L’esecutivo si costituisce

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Stefano Mascaro_ candidato a SindacoLa giunta Mascaro si costituisce in giudizio nei ricorsi presentati dal candidato a sindaco Flavio Stasi ( e altri) e da Ernesto Rapani ( e altri) inerenti presunte violazioni commesse nella fase pre elettorale. I punti prevalenti si muovono su due direttrici: l’autenticazione delle firme e presunte inadempienze compiute nella redazione di alcuni verbali elettorali. L’amministrazione comunale ha dato incarico all’avvocato Alfredo Gualtieri di Catanzaro di costituirsi in giudizio, per un corrispettivo pari a 2500 euro. Stasi e Rapani sono ricorsi al Tar della Calabria e in novembre si celebreranno le prime udienze. I ricorsi sono contro la seconda commissione elettorale circondariale di Rossano, il Comune di Rossano, il ministero dell’interno, la prefettura, nonché tutti i componenti il Consiglio comunale. L’obiettivo è incassare l’annullamento del verbale delle operazioni dell’ufficio centrale a seguito del turno di ballottaggio relativo alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale del giugno scorso, per la parte in cui si proclama sindaco Stefano Mascaro e si legittima l’insediamento dell’assise civica. Ad autenticare le quattro liste a sostegno di Mascaro, il Consigliere provinciale Piero Lucisano, all’epoca dei fatti ritenuto decaduto a seguito delle dimissioni da consigliere comunale di Rossano.
Esecutivo dunque appeso al filo dell’incertezza. Nel frattempo il primo cittadino è alle prese con i problemi interni alla maggioranza, tentando di ben saldare gli equilibri e i rapporti di forza. Sono da chiarire le relazioni tra il sindaco Mascaro e il Consigliere regionale Giuseppe Graziano. Una lotta di potere tra due personalità diverse, legate comunque da storici rapporti di amicizia. Una nota congiunta sulla vicenda dei migranti ha lasciato intendere che le ruggini siano rientrate. E che vi siano ampi margini di ripresa di un dialogo finora gelato. Da qui le indiscrezioni secondo le quali il prossimo step sarebbe stato il completamento della giunta attraverso la nomina degli avvocati Nicola Candiano e Vincenzo Scarcello. Oggi, ne sono consapevoli un po’ tutti all’interno della maggioranza, è bene gettare acqua sul fuoco. Gli elettori non comprenderebbero uno scontro forte interno tale da indurre allo scioglimento anticipato. Occorre quindi raggiungere un accordo tra le parti possibilmente indolore. La presenza di Candiano in giunta o sotto altre forme sembra rassicurare il sindaco Mascaro su più fronti. L’amministrativista tuttavia non è ben visto non solo dal Consigliere Graziano ma anche da altre componenti vicino a Graziano. Insomma la classica “frittata”. Dopo appena due mesi dall’insediamento del governo Mascaro spuntano problemi di giochi di potere ampiamente annunziati nel periodo pre elettorale. Al di là della giunta Mascaro, come riferito in più occasioni, la città di Rossano non era pronta per affrontare le elezioni. Sarebbe stato più utile boicottare l’urna e andare al voto in autunno con una classe dirigente più responsabile. E invece è prevalsa la logica dell’io a tutti i costi. Ben sette candidati, la maggior parte dei quali ha disertato l’iniziativa del comitato del “non voto” . Oggi ci ritroviamo con due ricorsi al Tar, una pellicola di querele presso l’autorità giudiziaria, l’impossibilità di pianificare e programmare a medio e lungo termine a causa della famosa spada di damocle di novembre. Questo è quanto ha prodotto al modo l’attuale classe dirigente rossanese. Si auspicano tempi migliori.
Fonte la Provincia

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