Editoriale. Ridatemi il fa…ldone

…3. La sede del Comune di Corigliano-Rossano è individuata in un’area compresa tra la zona Insiti sud e l’area a cavallo del torrente Cino, a saldatura del territorio urbano per favorire la concentrazione degli uffici pubblici… Così dispone l’articolo 4 comma 3 della legge (legge, non chiacchiera, non suggerimento, non sentito dire, non desiderio di pennacchio o campanile) approvata dal consiglio regionale e rubricata al N°2 dell’anno 2018. Oggi le cronache politiche, che faccio fatica a capire per mio espresso limite culturale, stante l’elevato livello della discussione, ci regalano un duello sciabola e baionetta fra un sindaco ed una senatore della Repubblica, che non dialogano di Statuto, di indirizzi di accordi bilaterali per intercettare risorse nazionali e comunitarie, di lotta comune per esigere dalla regione il rispetto del protocollo che fece seguito all’approvazione della legge, in quanto sua maestà Oliverio non mise un centesimo su quel provvedimento e firmò una cambiale mai onorata, non dei sei milioni e mezzo di euro, procurati con lungimiranza da un Commissario serio quale Lombardo, per collegare con una strada degna di tal nome Corigliano a Insiti, della cui progettazione si sono perse le tracce, ma di fascicoli spostati da un plesso ad un altro, di uffici che uno tira di qua e l’altro non vuole mollare e viceversa. L’ho detto a questi livelli non posso discutere, non ho le attrezzature, mi astengo e racconto qualche fatterello a chi vuole seguirmi.

La cittadella degli uffici in Insiti sottrarrebbe suolo pubblico!!! A chi? a quel disinvolto signore che lo vuole sottrarre all’uso collettivo e vi ha piantato alberi d’ulivo e succose angurie?(solo in estate) Be’, è una scelta anche questa, poi con la rotatoria, potrà accedere meglio al suo(?) fondo, parcheggiare tranquillamente ecc. ecc.

Invece i cittadini di COROSS, useranno via via Palazzo Bianchi(senza parcheggi), Il Garopoli (per elettrocardio da sforzo, stante la chiusura dell’Utic) Palazzo S.Bernardino senza parcheggio, piuttosto che L’ex Mattatoio adibito ad ufficio provvisoriamente ed in violazione di progetto per breve periodo 20 anni fa, l’ex Ghiacciaia, costata lacrime e sangue al contribuente europeo per realizzarvi un hospice di lusso, poi degradato, visto il panorama ad uffici, smantellando moquette, bagno in camera, cucina industriale, bar professionale, lavanderia industriale, (tutti pezzi sparsi qua e la).

Dunque perché battersi per un faldone(sbaglio o si possono scannerizzare porre in cloud e diavolerie del genere), per una sedia, insomma per i pezzi di quel lenzuolo che pure era stato tolto o ricordo male?

Ho dato un piccolo contributo alla fusione, ci ho lavorato convinto, poi dissuaso dalla gestione commissariale, eppure anche allora sostenevo di leggere la legge regionale, di ripassare la 56/2014, così chiara, illuminante, tranne che per miopi e non vedenti.

Un senatore e un sindaco, con altri tre parlamentari di MAGGIORANZA, dovrebbero incatenarsi ad un tavolo, programmare come sfruttare la messe di soldi che la pandemia, comunque metterà in moto.

I faldoni, se fossi in loro, li lascerei agli archivisti (da assumere perché il comune non ne ha). Il resto della polemica rattrista e amareggia chi ci aveva creduto e oggi diventa ogni giorno di più distante da un progetto che, come la papera, nun galleggia.

Giuseppe Passavanti

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