Editoriale. Le manovre dell’Inps e i silenzi dei parlamentari

 

 

Corigliano Rossano – Abbiamo preso visione nelle ultime ore del chiarimento da parte dell’Inps circa il centro medico legale di Corigliano Rossano. Una nota che tende a tranquillizzare e a gettare acqua sul fuoco circa la permanenza di servizi e prestazioni, ma nulla dice circa sull’unità operativa territoriale  con compiti e funzioni sanitarie autonome che la stessa postazione di Corigliano Rossano potrebbe perdere, nel caso si dovesse dare esecutività alla determinazione n. 150, con gravi ripercussioni sull’utenza. L’organo decisorio verrebbe trasferito a Cosenza che avrebbe come per tutti gli altri settori un ruolo guida. Il principio calca il modello sanitario: è un po’ come le divisioni ospedaliere suddivise in strutture complesse e strutture semplici. Le prime sono dotate di primariato a differenza delle seconde appendici delle prime, ragion per cui sovraintende in tutto e per tutto il direttore di divisione. E’ in sostanza l’inizio di una spoliazione lenta e graduale, che si connota come la più classica scatola vuota.

 

E non è un caso se ieri, dopo il chiarimento dell’Inps, il Commissario Prefettizio, il Prefetto Domenico BAGNATO, si sia rivolto al direttore Direzione Generale Inps Calabria, al dirigente regionale INPS di Catanzaro Diego DE FELICE e per conoscenza al presidente INPS Tito BOERI e al direttore provinciale INPS di Cosenza, ai quali evidenzia come la  chiusura del Centro Medico Legale dell’area urbana di ROSSANO priverebbe il terzo comune  più popoloso della Calabria di un presidio assolutamente indispensabile per un’utenza proveniente anche dai comuni limitrofi, molti dei quali montani o pedemontani. I cittadini sarebbero costretti a raggiungere il capoluogo cosentino, molto più distante ed in condizioni fisiche di invalidità. Un disagio evidente per cittadini già affetti da patologie gravi, ai quali verrebbe richiesto uno spostamento inutile, quanto dannoso. Da qui l’invito di Bagnato ai vertici affinché si ponga in essere ogni opportuno intervento per fare in modo che venga rideterminata la decisione assunta anche alla luce delle mutate condizioni del Comune. E sia chiaro, questa richiesta è partita dopo che Bagnato ha letto la nota rassicurativa di Inps. Qualcosa sotto puzza. Occorre dunque stare in guardia e battersi affinché si raggiunga al contrario l’obiettivo di una filiale provinciale.

I primi colpi assestati all’Inps di Corigliano Rossano giungono nel 2010 quando l’allora sede sub provinciale venne declassata ad agenzia complessa perdendo l’allora dirigenza. La stessa dirigente Cassiani, che ebbe modo di distinguersi per coraggio, fu costretta ad andare via proprio perché Corigliano Rossano perse la dirigenza. La postazione jonica riuscì invece a mantenere l’uost (unità operativa territoriale) diretta attualmente da un dirigente medico. La stessa, fortemente ora compromessa, se la determinazione n.150 dovesse trasformarsi in esecutiva.

Personalmente, come cittadino, sono tendenzialmente un innovatore-riformista, sono abituato a pormi con fiducia rispetto a tutto ciò che è novità. Così è anche sul piano politico. A marzo del 2018 decisi per il cambiamento, perché stanco di una politica parolaia, fatta di protettorati, di parlamentari che non hanno una visione complessiva che miri all’interesse della Nazione (come dice la Costituzione) ma ognuno si cura il proprio collegio. Provate ad immaginare in cosa possa tradursi un Parlamento in cui oltre 1000 tra deputati e senatori tira ciascuno la coperta dalla propria parte: una giungla! Una traccia di tutto questo la rinveniamo nella storia che ha riguardato la chiusura dell’ex tribunale di Rossano (ha pagato lo scotto della collegite), la cui soppressione ha serie ripercussioni anche sull’Inps. Ed è chiaro che quando altrove i parlamentari si fanno i propri affari, anche da queste parti s’inizia a chiedere la stessa cosa! Cosi’ è accaduto anche sullo jonio cosentino, in cui per la prima volta sono stati eletti 4 parlamentari, espressione del rinnovamento. Sono abituato, come già riferito, a dare tempo e fiducia, ma i segnali finora prodotti non depongono bene, sia in materia di lotta alla corruzione (nessuna iniziativa parlamentare ispettiva di trasparenza è stata avviata per smascherare i furbetti che alterano relazioni per chiudere un tribunale), sia nell’impegno a tutela di uffici e servizi (sull’attuale vicenda dell’Inps non si sono esposti). Mentre si preferisce intervenite per la gestione di un campetto ad Amica ( frazione loc. Rossano), lo dico con tutto il rispetto per la vicenda, o per qualche altra singola vicenda comunale. Voglio annoverare tali comportamenti all’inesperienza, mi auguro che in prospettiva vi sia una virata,  nell’interesse prevalentemente delle comunità.

Matteo Lauria – Direttore responsabile I&C

 

 

 

 

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