Declassamento dell’Inps, Castagna a difesa

Sul declassamento della sede Inps di Rossano la polemica incalza. Poco soddisfacenti si rivelano le dichiarazioni dei vertici ministeriali e previdenziali che sul punto hanno garantito il massimo impegno circa il mantenimento del centro medico legale. Sul punto si moltiplicano le reazioni alcune delle quali sono sfociate in polemica politica. ”Nessuna informativa preventiva è stata fornita agli organi preposti alla vigilanza e controllo dell’attività dell’Istituto su una riorganizzazione che non tiene in alcun conto delle condizioni di contesto e delle gravi ripercussioni che causerebbe in termini di disagio economico e sociale”. Ad affermarlo è il presidente del Comitato provinciale Inps di Cosenza, Roberto Castagna, piuttosto preoccupato sul destino della sede previdenziale di Rossano. “Il Comitato provinciale di Cosenza invita la presidenza dell’Inps a rivedere il progetto riorganizzativo relativo alla sede di Rossano”. Per Castagna “che ha fortemente stigmatizzato il metodo e il merito” della decisione”, si tratta di “una scelta assurda e irrazionale” cosi’’ come “è altrettanto inadeguato il ridimensionamento proposto nell’incontro romano con le istituzioni locali. Proporre un ridimensionamento della struttura medico-legale, che permetterebbe solo l’accesso ad una piccola fascia di fruitori del servizio – ribadisce il presidente del comitato provinciale dell’istituto di previdenza – piu’ che uno spiraglio appare una condanna a tempo per un territorio che, diversamente, merita una maggiore attenzione da parte dell’Inps”. “Infine, sul versante del miglioramento dei servizi e della riduzione dei costi – sottolinea ancora il presidente – il Comitato ritiene opportuno sollecitare una apposita Convenzione, tra Inps e Regione†Calabria, per unificare le visite mediche di valutazione e di controllo, eliminando un doppione inutile, costoso e clientelare”. La questione è stata ampiamente dibattuta in Consiglio comunale dove si è riscontrata una sostanziale convergenza circa la necessità di reagire contro uno Stato che continua a colpire un territorio martoriato paradossalmente dalle stesse istituzioni statali.
I provvedimenti assunti sull’Inps di Rossano, in effetti, hanno tutto il sapere di un preludio alla chiusura definitiva. D’altronde che lo Stato ragioni talvolta mediante sistemi scriteriati non è una novità per chi vive in riva allo jonio.
L’esperienza della chiusura del tribunale di Rossano ne è una conferma. Né il ministro della giustizia riesce a giustificare le ragioni del perché su quattro presidi di giustizia (Castrovillari, Lamezia, Paola e Rossano) si decise per la soppressione del Palazzo di Giustizia rossanese. Il più distante dal capoluogo di provincia e accorpato in una struttura incapiente e, peraltro, in una città decidamente più piccola, ossia, Castrovillari.
A tutt’oggi nessuno riesce a fornire risposte esaustive che rispondano a una logica. Per di più, la riforma della geografia giudiziaria ha calpestato ben 12 articoli della Costituzione e i giudici della Corte Costituzionale definiscono tale provvedimento addirittura “efficiente e produttivo” . Con uno Stato del genere c’è da aspettarsi di tutto.(fonte La Provincia di Cosenza)

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