Corigliano Rossano, sparatoria nella movida: le posizioni della difesa | VIDEO

Il recente caso di tentato omicidio da parte di un giovane, reo di aver sparato ben cinque colpi di pistola dopo una lite scoppiata nel cuore della notte all’uscita di un locale notturno, causando il ferimento di un coetaneo non in pericolo di vita, ha destato scalpore nell’opinione pubblica. Dopo la convalida dell’arresto, l’avvocato difensore dell’accusato, Ettore Zagarese, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla vicenda, che ha fatto scalpore anche per il coinvolgimento di un giovane prete. Il legale ha sottolineato come sia sua priorità garantire un processo equo per il suo assistito, assicurando che saranno prese in considerazione tutte le prove a disposizione e le testimonianze per ottenere il riconoscimento della verità. L’avvocato Zagarese porta avanti la difesa del giovane unitamente all’avvocato Leonardo Trento.

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Quale è la posizione indiziaria del suo assistito?

Siamo alle prime battute di un processo ancora fluido. Stiamo acquisendo delle fonti informative e attendiamo fiduciosi di comprendere cosa sia realmente accaduto.

Che idea si è fatto circa l’accaduto?

Ci sono posizioni contrastanti e dobbiamo verificare cosa sia realmente accaduto in un contesto in cui un evento di scarsa importanza si è trasformato in qualcosa di molto grave. Le persone coinvolte sono entrambe persone perbene. Probabilmente, quella sera, l’euforia e l’eccitazione in un momento ludico sono sfuggiti di mano. Sono stati commessi degli errori e indubbiamente nessuno è esente da responsabilità.

La lite ha visto protagonista un prete, anche quest’aspetto ha fatto discutere. Quali sono le sue considerazioni?

Questo argomento mi tocca personalmente. Ho un grande rispetto per la Chiesa. Il prete coinvolto è un giovane che fa un lavoro eccellente nel sociale ed è molto apprezzato dai ragazzi. Quindi, lontano da me l’idea di puntare il dito contro qualcuno. Ribadisco, si è trattato di un momento di pura follia. Il sacerdote è un fedele servitore di Cristo e desidero esprimere tutta la mia solidarietà a lui e anche al ragazzo ferito, che so essere anch’egli una brava persona. Ma, credetemi, il mio assistito non è certamente un orco.

Dai dati raccolti relativamente al quadro indiziario, ritiene che l’agire investigativo rispecchi l’andamento del fatto oppure c’è qualche distorsione?

Questo lo verificheremo, poiché abbiamo appena ricevuto gli atti del caso. Con il mio collega, sto esaminando attentamente ogni documento. Conosco gli investigatori e non ho dubbi sulla loro professionalità. Tuttavia, abbiamo bisogno di valutare l’intero quadro per poter dare un giudizio il più obiettivo possibile.

 

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