Corigliano Rossano. Scarcello (UDC): Pazienti Covid abbandonati al loro destino

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Vincenzo Scarcello

 

I pazienti Covid di Corigliano-Rossano sono stati abbandonati al loro destino. Mi riferisco a quelli asintomatici e/o paucisintomatici che da giorni ormai vivono reclusi in quarantena domiciliare, insieme ai loro familiari, senza che nessuno si interessi del loro stato di salute.

E di esempi ne potrebbero essere fatti a iosa. Uno su tutti. Considerato che tra le complicazioni gravi che porta questa malattia c’è anche la polmonite interstiziale, qualcuno dell’Asp di Cosenza si è per caso chiesto se tra i contagiati che stanno aspettando nelle loro case di negativizzarsi al tampone ce ne sia qualcuno asintomatico anche ad una polmonite? Non sto parlando di fantascienza, considerato che sono stati tantissimi i casi positivi, durante la prima fase della pandemia, che pur non avendo alcun sintomo da coronavirus alla fine del loro calvario, a seguito di radiografia, si sono ritrovati i polmoni pieni di lesioni. Abbiamo previsto una tale eventualità?

Che fine ha fatto la medicina del territorio? Una domanda alla quale vorrei rispondessero concretamente i vertici dell’Asp. Perché se è vero che ormai il contact tracing dei casi di contagio è per il 90% affidato agli specialisti dell’USCA, è altrettanto vero che si è creato un buco nero sulla sorveglianza. Che qui, a quanto pare, nessuno fa. Paradossalmente oggi a Corigliano-Rossano ma così come in ogni altra parte del territorio un cittadino contagiato in isolamento domiciliare potrebbe tranquillamente uscire di casa, potrebbe muoversi e spostarsi senza che nessuno gli dica nulla. Del resto, fatta eccezione per alcuni casi noti, nessuno conosce (giustamente) le generalità degli altri contagiati. E se uscissero? E se continuassero a fare la vita di tutti i giorni? Chi controlla? Al momento nessuno!

Ma non solo. La macchina dei servizi sociali della nostra Città si sta preoccupando di come vivono queste famiglie? Come fanno ad approvvigionarsi? Se hanno bisogno di qualcosa dal momento che non possono uscire di casa? Da quanto ci risulta no. Nemmeno una telefonata di conforto. Questa è la città normale e solidale che stiamo costruendo? Così proprio non va.

E questo è un aspetto. Poi ce n’è un altro, che riguarda tutta la sfera della prevenzione e del monitoraggio sanitario su Sars-Cov-2. Ho letto proprio stamani su alcune testate giornalistiche locali che il tanto osannato e sbandierato centro Covid del “Giannettasio” sarebbe ormai un ex progetto. Che fine hanno fatto i posti letto annunciati, che fine ha fatto il personale assegnato, ma soprattutto – continuo a chiedere con insistenza, insieme agli altri colleghi di Opposizione – che fine ha fatto la Tac dedicata ed il laboratorio di processamento dei tamponi? La Regione ha fatto un investimento economico importante (quasi un milione e mezzo di euro) sia per acquistare lo scanner per la tomografia assiale computerizzata da destinare ai pazienti/sospetti covid sia per dotare il laboratorio analisi del presidio ospedaliero di Rossano di una strumentazione adeguata a processare i tamponi.

La Tac, da quanto mi risulta, al momento non funziona e i pazienti sono costretti ad andare a Cosenza a farsi refertare, spesso anche con mezzi propri o con mezzi convenzionati (a proposito, ma l’ambulanza acquistata dal comune di Corigliano-Rossano con i soldi delle donazioni che fine ha fatto?). Per il laboratorio, invece, rischiamo che tutto possa essere trasferito a Castrovillari. Perché la strumentazione tecnologica c’è e rimane in magazzino mentre non si capisce perché non si riescano ad ultimare i lavori. Il sindaco, a questo punto, ci spieghi meglio cosa sta accadendo. Ci dica chi sono i responsabili di questi ritardi. Anche perché il primo cittadino sembra essersi trincerato, da qualche tempo a questa parte, dietro un muro di silenzio che non lascia presagire nulla di buono.

Attendo e attendiamo, come sempre, delle risposte!

Vincenzo Scarcello, capogruppo consiliare “Unione di Centro”

 

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