Corigliano Rossano. Rete Ospedaliera, nessun reparto chiuso

Corigliano-Rossano (Cs) – Riorganizzazione della Rete Ospedaliera prodotta dal Commissario Cotticelli, non vi è alcuna possibilità che questo provvedimento possa chiudere il reparto di Cardiologia dello Spoke di Corigliano-Rossano. Il decreto commissariale converte in ogni struttura ospedaliera – seguendo le indicazioni del Governo Nazionale – dei posti letto dell’area medica in terapia sub-intensiva, mentre aggiunge posti di terapia intensiva. I posti previsti per la nostra cardiologia sono 18, senza contare i 7 posti di UTIC, per cui con questo decreto rimarrebbero programmati 10 posti di Cardiologia e 7 di UTIC. Non si chiude nessun reparto.

È quanto precisa il Sindaco Flavio Stasi ribadendo che in occasione dell’incontro previsto per martedì 23 giugno alla Cittadella Regionale a Catanzaro con il Commissario regionale Saverio Cotticelli, in rappresentanza della Conferenza sulla sanità dei sindaci della provincia di Cosenza, evidenzierà l’esigenza di aprire un’interlocuzione che non può più vedere i sindaci ed in particolare le 5 Conferenze dei Sindaci della Calabria, spettatori rispetto alla programmazione sanitaria. Un percorso – continua – che dovrà migliorare ed integrare questo provvedimento, per il quale le ricostruzioni fantasiose ed i soliti autolesionismi non sono utili e devono quindi essere smentiti sonoramente sul nascere.

Nel caso di altri ospedali spoke il documento di riorganizzazione – aggiunge il Primo Cittadino – converte posti di medicina d’urgenza, mentre nel caso dello spoke Corigliano-Rossano converte posti di cardiologia e medicina, lasciando intatti gli 8 posti di medicina d’urgenza. Non stiamo parlando dei posti attualmente attivi nei reparti bensì di quelli previsti dalla programmazione regionale, ovvero nel Decreto del Commissario ad Acta (DCA) N.64 (Piano di rientro).

Ricordo a qualche smemorato – prosegue – che prima che si insediasse questa amministrazione il reparto di cardiologia era totalmente chiuso, mentre ora stiamo lavorando a riattivare i posti di UTIC ed anche ad inserire altre importanti unità operative. Ciò non vuol dire che il decreto vada bene, anzi. Soprattutto negli Spoke Corigliano-Rossano, Castrovillari e Paola-Cetraro, il concetto della riconversione dei posti per attivare le terapie sub-intensive deve essere superato da uno sforzo, da parte soprattutto del Commissario ad acta, di declinare l’emergenza covid nello stato critico delle strutture ospedaliere che non richiedono riconversioni, bensì naturali aggiunte.

Bene invece l’aggiunta di 18 posti di terapia intensiva e gli interventi strutturali nei Pronto Soccorso dei plessi ospedalieri in cui è stata presente oppure è attualmente presente un’area covid, ma mancano gli interventi nei Pronto Soccorso dei plessi no-covid che consentano la corretta gestione dei casi sospetti.

(comunicato stampa)

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