Corigliano Rossano. Luca Bianchini al “Green – Falcone e Borsellino”

Ormai è diventato un banale luogo comune: i ragazzi di oggi sono svogliati, insofferenti, concentrati su se stessi e sui loro “mondi virtuali”. Eppure di quegli onnipresenti smartphone che sembrano essere incollati alle mani dei più giovani (e non solo alle loro), ieri, nell’aula magna dell’ITG “Falcone e Borsellino” non se ne sono visti. Gli studenti delle classi quinte dell’ITIS “Green-Falcone e Borsellino” sono stati letteralmente travolti dal ciclone Luca Bianchini, noto scrittore torinese, che con il suo fare amichevole ed estroverso ha letteralmente catalizzato l’attenzione di una platea assolutamente rapita.

Sempre giocando sul filo dell’equivoco, Bianchini ha presentato la sua ultima fatica letteraria “So che un giorno tornerai”, edito da Mondadori, una storia non semplice ma ricca di spunti di riflessione che gli studenti hanno avuto l’occasione di leggere e divorare sotto la guida delle proprie insegnanti di Italiano. Ad aprire l’incontro il Dirigente Scolastico, Alfonso Costanza, che ha voluto ringraziare gli alunni e gli insegnanti presenti nonché Gianfranco Benvenuto, della casa editrice “Aurora”, grazie al quale è stato possibile ospitare Luca Bianchini. Ben sette i romanzi al suo attivo tra cui “Io che amo solo te” e “Nessuno come noi”, da cui sono stati tratti due film con Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti il primo e Alessandro Preziosi il secondo.

Il DS ha voluto sottolineare la grande importanza della lettura, soprattutto quella fatta di pagine che si sfogliano e profumano di carta stampata proprio per contrastare la fuga nel virtuale tipica delle nuove generazioni. E’ stata la professoressa Beatrice Canale Parola a moderare il dibattito e a sottolineare, giustamente, quanto i ragazzi si siano sentiti coinvolti nel leggere il romanzo pur avanzando qualche critica costruttiva. Grazie alla verve di Luca Bianchini gli studenti sono stati coinvolti attivamente in un susseguirsi di battute e momenti di riflessione su tematiche a loro vicine. “Sapete cosa mi piace dei ragazzi? – ha detto scherzando lo scrittore torinese – Che hanno sempre lo sguardo tendente all’infinito e tu, praticamente, non esisti”. Ha poi sottolineato il potere della parola che, se non controllata e “pesata”, può creare delle ferite profonde che possono condizionare intere vite. Ha quindi invitato i giovani ad affrontare le situazioni difficili sempre mantenendo la propria identità ma credendo nel potere della mediazione e nel rispetto degli altri. Un vero e proprio “assalto” a Bianchini ha segnato la conclusione dell’incontro con l’autografo e la dedica di rito sulle copie dei libri.

(fonte: Il Corriere della Sibaritide)

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