Corigliano Rossano: in piazza per dire No alla ‘Ndrangheta, il sindaco Stasi: Lo Stato ha rinunciato a sorvegliare |VIDEO

In piazza per dire No alla pervasività della criminalità organizzata. Arriva, seppure con qualche difficoltà di gestione, la reazione della società civile alla grave sequenza di episodi delittuosi che si sono consumati negli ultimi giorni in città. Importante la presenza del Prefetto di Cosenza Cinzia Guercio che ha ribadito la necessaria collaborazione della comunità per aiutare lo Stato a sconfiggere la ‘Ndrangheta, l’Arcivescovo di Rossano-Cariati Maurizio Aloise, che ha salutato con favore l’iniziativa sottolineando come fede e delinquenza non possono coesistere, e il sindaco di Corigliano- Rossano Flavio Stasi che ha chiesto a gran voce la necessità di una maggiore presenza dello Stato le cui politiche si sono rivelate deleterie per il territorio rinunziando nell’azione di sorveglianza. Al flash mob hanno preso parte le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, movimenti civici e rappresentanti di partito. Importante il messaggio partito dalla Città di Corigliano-Rossano rivolto prevalentemente agli organi dello Stato: il territorio è stato gradualmente e gravemente depotenziato.

Le rivendicazioni allo Stato

Tra le richieste: la riapertura dell’ex tribunale di Rossano, l’elevazione a Distretto del Commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano Rossano e l’elevazione a unico Gruppo (e non a Reparto) delle due compagnie dei Carabinieri presenti a Corigliano e Rossano. Il sindaco Stasi ha anche parlato di personale dei Vigili del fuoco sottodimensionato. Il contesto presenta caratteristiche preoccupanti, complessivamente  di allarme sociale. Il reclutamento nella malavita organizzata avviene facilmente e non tanto per attitudini criminali dei soggetti coinvolti ma per mancanza di lavoro. È questo uno degli antidoti per combattere e sottrarre manovalanza ai clan. Sono pochi i soggetti con vere attitudini criminali, la gran parte non trova lavoro e viene intercettata. È quello che sta accadendo nel mercato della droga, d’altronde, dove molti giovani insospettabili spacciano all’insaputa dei genitori per guadagnarsi qualcosa. Flash mob riuscito come messaggio, ma si poteva fare di meglio e di più.

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