Corigliano Rossano. Firmata Convenzione di costituzione ambito ATS

CORIGLIANO-ROSSANO – È stata firmata ieri mattina – lunedì 17 maggio 2021 – nella sala consiliare di Palazzo Santi Anargiri, la Convenzione di costituzione formale dell’ambito di Corigliano-Rossano e l’atto di delega per il coordinamento e la gestione unitaria dei servizi socioassistenziali tra i sindaci dei comuni ricadenti nell’Ambito Territoriale Sociale (ATS) del distretto di Corigliano-Rossano. Atto che è stato possibile finalizzare grazie alla fusione di Corigliano-Rossano.

L’esercizio delle funzioni socioassistenziali è finalizzato alla tutela del diritto di cittadinanza sociale delle persone e alla tutela ed al sostegno della famiglia, risorsa e soggetto primario del sistema sociale e delle singole persone, mediante interventi mirati a prevenire e rimuovere le situazioni di bisogno, di rischio e di emarginazione, anche mediante la promozione di iniziative volte a adeguare l’ambiente di vita e di lavoro alle esigenze dei soggetti svantaggiati.

Gli enti convenzionati hanno individuato e proposto alla Regione Calabria il Comune di Corigliano-Rossano quale Comune capofila dell’Ambito Territoriale. Al Comune capofila è attribuita la responsabilità amministrativa e di gestione delle risorse economiche, secondo gli indirizzi impartiti ed in conformità alle indicazioni adottate dalla Conferenza dei Sindaci. La Convenzione decorre dalla data della sua sottoscrizione ed ha durata triennale. Oltre al sindaco Stasi, per Corigliano-Rossano, firmatari i sindaci di: Calopezzati, Caloveto, Cropalati, Crosia, Longobucco, San Giorgio Albanese e Vaccarizzo Albanese, Paludi, San Cosmo e San Demetrio.

L’incontro è stato occasione utile anche per confrontarsi e consegnare ai rappresentati territoriali in Senato e Parlamento, presenti i deputati Francesco Forciniti e Francesco Sapia entrambi aderenti al gruppo misto “L’Alternativa c’è!” – assenti per motivi di salute la senatrice Rosa Silvana Abate e il deputato Elisa Scutellà che hanno comunque assicurato il loro impegno – un documento in cui si chiede la revisione della Legge di Bilancio 2020 n. 178 che, così come concepita ai commi 797-804, prevede un incremento delle risorse del fondo di solidarietà comunale secondo criteri che non rispondono, però, alle reali esigenze dei Comuni calabresi i quali, stante l’attuale situazione finanziaria, non possono prevedere alcuna assunzione permanente, determinando di fatto l’impossibilità di accesso al contributo e di implementazione dell’organico. Si tratta di un contributo che viene assegnato per ogni singola assunzione a tempo indeterminato per concorsi messi a bando dagli enti locali. Il numero delle assunzioni e dei contributi tiene conto del rapporto tra ambito territoriale sociale e dato demografico.

Presenti all’incontro anche il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, in qualità di Presidente della Consulta Regionale delle Autonomie Locali e, in collegamento streaming, l’assessore regionale al Welfare, Gianluca Gallo.

Durante l’incontro, presieduto dall’assessore alla Città della Cultura e della Solidarietà, Donatella Novellis, affiancata dalla dirigente di settore Tina De Rosis, si è a lungo discusso di come, oltre alle problematiche rilevate rispetto alla legge di Bilancio, non sia possibile neanche utilizzare i Fondi Europei (FSE, PON, POC e Recovery) destinati ai territori poveri per colmare le diseguaglianze.

 

«In applicazione alla norma in oggetto – ha specificato nella sua relazione l’assessore Novellis – ciascun Ambito deve comunicare al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nell’apposito prospetto riassuntivo, il numero degli assistenti sociali assunti a tempo indeterminato nell’anno 2020 ed il relativo fabbisogno per l’anno 2021. I Comuni appartenenti all’Ambito hanno in organico, allo stato attuale ed ove presenti, un numero di assistenti sociali assunti a tempo pieno e indeterminato che non raggiunge il rapporto previsto per l’accesso ai finanziamenti previsti dalla L. 178/2020. Questa situazione è comune alla gran parte degli Ambiti calabresi. Quanto previsto nella norma non risponde alle reali esigenze dei Comuni calabresi i quali, stante l’attuale congiuntura economico-finanziaria negli Enti Locali, non possono prevedere alcuna assunzione permanente. La mancata possibilità di accesso al contributo causerebbe, pertanto, dei disagi irreparabili all’utenza, che si vedrebbe privata dell’attuale servizio professionale multidimensionale, al momento garantito dalle risorse professionali, assunte con i fondi PON Inclusione».

«I servizi resi in questo frangente – ha concluso l’assessore Novellis – rivestono un’importanza fondamentale nel campo del sociale, tanto che l’utenza subirebbe dei gravi pregiudizi nel caso in cui si dovessero interrompere. Tali opportunità, che meritano la necessaria salvaguardia, hanno assunto in questo particolare momento pandemico il valore di un considerevole sostegno alle famiglie».

 

Dal loro ruolo di opposizione al Governo Draghi i deputati hanno accettato di consegnare il documento sottoscritto nella giornata di lunedì e di fare quanto possibile perché nelle risorse del Recovery Plan il Sud trovi spazio ulteriore, sebbene sfiduciati dalle azioni del Governo in carica.

L’assessore regionale Gianluca Gallo ha dichiarato che si farà portavoce delle istanze del territorio quando nei prossimi giorni incontrerà il Ministro del Sud per un confronto.

 

Gallo è stato designato, su indicazione del Presidente Spirlì, quale coordinatore della Commissione Politiche Sociali, l’organo composto dagli assessori al welfare di tutte le Regioni d’Italia, che sarà guidato dalla Regione Calabria. «Per me è un onore – ha affermato Gallo – ma anche una grande responsabilità, ancor più in un tempo come quello presente, in cui l’Italia intera è chiamata a programmare la ripartenza ed il futuro anche nel campo fondamentale delle politiche sociali, ad esempio attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza».

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