Corigliano-Rossano, diritti dei detenuti calpestati: sit-in davanti al carcere

Presidio davanti al supercarcere di Rossano per la dignità e i diritti del popolo dei detenuti in Italia. Ben 55mila persone isolate dal contesto, che vivono nel terrore e nella paura di contrarre il coronavirus. Nessun mezzo adeguato di protezione a contrasto e a tutela di chi vive in condizioni di assoluta restrizione carceraria. Il personale amministrativo e di polizia penitenziaria entrano ed escono regolarmente dal carcere, mentre per i familiari dei detenuti si pongono rigide e severe restrizioni, negandogli l’accesso e riduzione drastica dei colloqui. Sono alcuni dei punti sollevati nel corso del sit-in da poco terminato lungo la vecchia statale 106 jonica, nell’area antistante la casa di reclusione. Si è trattato di un momento di sensibilizzazione alla tematica, con atteggiamento e tono pacifico, ma tenuto sotto controllo da un severo servizio di sicurezza, alla presenza degli uomini del commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano Rossano e dei carabinieri. Ribaditi i principi costituzionali di riabilitazione e rieducazione nel tessuto sociale, spesso violati. Come nel caso del terrorista Cesare Battisti, a cui viene impedita la consegna di un computer per poter continuare a scrivere il suo nuovo libro.

Il regolamento prevede un solo familiare o due familiari massimo e i colloqui devono avvenire con il vetro e un distanziamento di 2 metri. Viene meno in sostanza quell’equilibrio affettivo, affermano i manifestanti, all’interno dei nuclei familiari in cui i bambini in particolare non possono vedere i padri. Si è tentato di superare questa falla introducendo le videochiamate, ma non è la stessa cosa della presenza. Sottolineato, inoltre, come l’organizzazione mondiale della sanità, in linea con la circolare del 21 marzo scorso, dia delle indicazioni ben precise di tutela delle persone in regime di detenzione che invece non vengono completamente rispettate

Tra i presenti: Adriano D’Amico (soggetto organizzatore), Francesco Saccomanno (segretario provinciale Rifondazione comunista), Elisabetta Della Corte (ricercatrice Unical), Claudio Sposato (responsabile Cgil Corigliano-Rossano), Andrea De Bonis (Unical – Filorosso), Sandra Berardi (presidente Associazione Yairaiha), Giovanni Zagarese (Camera penale di Rossano), Antonio Pucci (responsabile osservatorio carceri camera penale). Prossima tappa all’Unical con i familiari di Cesare Battisti per elaborare una bozza di documento e trasmetterlo alle autorità preposte.

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