Corigliano: bando rifiuti, chiesto incontro al Prefetto

di MARTINA FORCINITI

RifiutiPer leggere di storiacce sui rifiuti non bisogna necessariamente varcare i confini casalinghi. Basta trattenersi all’ombra dei palazzi di città per scoperchiare pentole e pentoloni. E confrontarsi con modelli di inadeguatezza a cui i Comuni locali sarebbero ancorati, perlomeno a detta di sindacati e lavoratori. A Corigliano, poi, le scene di isterismo vicino ai cassonetti non sono certo insolite se è vero che negli ultimi mesi, tra sommovimenti popolari, recriminazioni aziendali e tasse che crescono e fermentano come impasti lievitati, il capitolo monnezza è davvero lontano dall’essere chiuso.
E un altro paio di pagine le hanno appena scritte i delegati aziendali di Cgil-Cisl e Uil che «nutrono sospetti e ombre circa la nuova redazione del capitolato speciale d’appalto del Comune di Corigliano Calabro».
Così, oltre ai roghi di pattume, rischiano di divampare anche quelli degli animi popolari, nella misura in cui i sindacati minacciano la convocazione di un tavolo prefettizio per l’immediato ritiro di un bando che metterebbe in serio pericolo «il futuro delle maestranze, la qualità del servizio, la stabilità delle imprese».
E a prescindere dagli errori di calcolo e da molte parole non dette, pare che a gravare come un macigno sui colli dei lavoratori sia soprattutto il mancato «coinvolgimento nel concepimento del bando di chi è chiamato a tutelare gli interessi dei lavoratori, sui quali pesa l’ombra di un ritorno al passato quando, a causa della instabilità economica di chi gestiva il servizio, le maestranze erano costrette a incrociare le braccia per i ritardi dei pagamenti degli stipendi.
A rischio, quindi, anche le garanzie e la continuità dei salari. Così come già si sta verificando in qualche comune importante della provincia di Cosenza dove un’azienda si è aggiudicata l’appalto provvisorio con un eccesso di ribasso e ora è costretta a ridurre l’orario di lavoro. Quel che è sconcertante è che qualcuno tenta di attribuirsi il merito di far transitare i lavoratori da un’azienda all’altra con atteggiamento furbastro, nella consapevolezza che il passaggio è garantito dalle norme. Quindi non si tratta di cortesia, ma solo di un maldestro tentativo di trarre in inganno i lavoratori del Cantiere di Corigliano! Un bando sospetto che non potrà offrire efficienza nell’erogazione dei servizi, nella qualità delle prestazioni, e in tema di sicurezza». Così, a mali estremi, estremi rimedi con la richiesta di «un incontro al Prefetto di Cosenza al fine di illustrare la posizione del sindacato e il contestuale annullamento del bando all’autorità di vigilanza».

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