Consorzi di Bonifica. Graziano: Dove sono i salari dei dipendenti?

CORIGLIANO-ROSSANO – «Dipendenti del Consorzio di bonifica senza stipendio, vogliamo sapere la verità. Madri e padri che da mesi attendono le loro spettanze salariali e che sono stati raggirati con promesse puntualmente disattese. C’è gente che avanza quasi 12 mensilità. Ora basta. È necessario individuare le cause e gli eventuali responsabili di questo stato di fatto che sta umiliando decine di famiglie calabresi. Che fine fanno i soldi che vengono gestiti dagli enti di bonifica della provincia di Cosenza?»

È quanto si chiede e denuncia il Consigliere regionale dell’UDC, Giuseppe Graziano, ritornando sulla vertenza dei dipendenti dei Consorzi di Bonifica del cosentino che continuano a rimanere, inspiegabilmente, senza stipendio.

«Non c’è motivo – prosegue Graziano – che questi lavoratori rimangano senza salario. Almeno non c’è un motivo ufficiale. È da mesi che, insieme ai sindacati e ai dipendenti, chiediamo spiegazioni. Ma tutti si trincerano dietro silenzi e promesse di “pagherò”! È una vergogna inaudita, sintomatica della gestione fallimentare dei Consorzi di Bonifica operanti nella provincia di Cosenza».

«Ma ciò che sconforta, nel bailamme di una vertenza di cui non si riesce a venire a capo – ricorda ancora il Consigliere regionale dell’UDC – è che, da quanto se ne sa, ovviamente tra i “si dice” e senza alcun riscontro ufficiale, i Consorzi di Bonifica non avrebbero più soldi in cassa per pagare gli stipendi. Qualcosa non quadra. Perché i contribuenti pagano. E allora? Che fine fanno i soldi? Perché non si riesce ad onorare il lavoro dei dipendenti?»

«Uno stato di cose che ho denunciato appena a novembre scorso – aggiunge Graziano – e da allora non è cambiato nulla. Anzi, la situazione è peggiorata, profilandosi sempre più anche lo sfruttamento lavorativo. Dal momento che i dipendenti degli enti di bonifica cosentini, in molti casi padri di famiglia monoreddito, continuano comunque ad assolvere ai loro doveri contrattuali senza portare lo stipendio a casa. Da Consigliere regionale, allora, – conclude – pretendo che si venga a capo di una questione che è diventata innanzitutto morale e si convochi subito un tavolo operativo con i dirigenti del Consorzio così da chiarire e risolvere una volta per tutte una situazione sconcertante quanto squallida» (Comunicato stampa).

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