Cariati. Emergenze acqua e rifiuti, Esecutivo respinge le accuse

Cariati – Se per una interruzione nell’erogazione idrica circoscritta nel tempo e persole alcune zone della Città, tra l’altro puntualmente comunicata alla cittadinanza e determinata da una rottura di competenza della Sorical (non del Comune!), vengono scioccamente invocate le dimissioni del Sindaco e della Giunta, allora si sarebbero dovuti dimettere e già da tempo quasi tutti i sindaci e le amministrazioni dei 404 comuni calabresi.

È quanto dichiara l’Amministrazione Comunale respingendo quelle che definisce ricostruzioni paradossali e accuse deliranti, invitando a leggere con attenzione, tra i tantissimi disponibili in tutte e cinque le province calabresi, i veri e propri continui bollettini di guerra che, proprio sulle sistematiche interruzioni idriche, spesso di competenza della Sorical e coinvolgenti interi territori comunali, vengono diffusi ogni giorno sui media e sui social da tutte le amministrazioni comunali di questo territorio, piccole e grandi.

Nonostante leggiamo ogni giorno – va avanti la Giunta Municipale – di una grave emergenza idrica diffusa in tutti i comuni, conseguenza di reti e impianti obsoleti e fatiscenti in tutto il territorio regionale, non ci constano sindaci e giunte dimessesi con questa motivazione; così, come a dire il vero, non leggiamo neppure – aggiunge l’Esecutivo Greco – di richieste strampalate di dimissioni, tanto più avanzate da ex amministratori che non hanno mai minimamente pensato (loro!) di dimettersi, ad esempio, rispetto alla mai avviata (da loro!) raccolta differenziata e ai cumuli di spazzatura lasciati accumulare (per loro diretta responsabilità!) fin sotto i primi piani delle abitazioni dei cittadini.

Probabilmente gli immaginari tribuni della plebe (già amministratori di una città invasa da rifiuti bruciati per strada), e fino a prova democratica contraria rappresentanti al massimo di se stessi, vivono oggi rinchiusi da qualche parte, comunque lontanissimi dalla realtà e dalla cronaca quotidiana di questa regione. Altrimenti non avrebbero difficoltà a sapere che, tra le tante emergenze scaricate purtroppo sui comuni e sulle comunità, quella notoriamente derivante (per tutti e 404 i comuni calabresi, non solo per Cariati!) dal fallimento del commissariamento del settore e dall’implosione impietosa del sistema di raccolta e smaltimento rifiuti resta quella più grave, più complicata e dalle conseguenze imprevedibili. E sulla quale è davvero infantile costruire demagogia a fini municipalisti.

Si fa finta di non sapere, di non vedere e di non leggere che, sempre per restare alla Sibaritide, vi sono territori comunali con discariche a cielo aperto sulle loro strade, proprio a causa dei problemi di raccolta e di smaltimento che i sindaci di questo territorio, per la prima volta in modo unitario, stanno invece cercando di governare e di risolvere, riunendosi sistematicamente nel quadro sia dell’Ambito di Raccolta Ottimale (ARO) che dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO). Invece di rendersi conto della gravità eccezionale e della portata regionale che interessa anche Cariati ma che, a differenza di quanto sta accadendo in altri territori non rende affatto Cariati un caso limite in negativo, si continua nel tentativo irresponsabile di alimentare odio sociale, strumentalizzando tutto e con affermazioni puerili che dimostrano, qualora ve ne fosse mai stato bisogno, quanto l’incapacità di governare sia strettamente connessa all’incapacità di fare opposizione.

Perché – conclude l’Amministrazione Comunale – non si può pensare di fare opposizione politica chiedendo le dimissioni di un sindaco motivando la richiesta con la fotografia di un guasto (ovviamente segnalato e riparato dagli uffici) su un tratto di una rete fognaria o su un servizio qualsiasi (come nel caso del trasporto pubblico, che gli uffici faranno ripartire a breve), atti, fatti ed iniziative che attengono e competono solo ed esclusivamente ad uffici e responsabili dell’ente. Perché, nonostante nelle passate gestioni sono forse prevalse altre pessime abitudini, l’ABC di un aspirante rappresentante del popolo nelle istituzioni locali dovrebbe essere, almeno nei comuni italiani, la distinzione funzionale tra burocrazia, dirigenti ed uffici da una parte e politica dall’altra (Comunicato stampa).

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