Cariati. 4 Novembre, forte partecipazione a commemorazione caduti. Greco: Recuperare senso civico

CARIATI (CS), venerdì 4 novembre 2022 – L’unità per la quale i nostri eroi e caduti in guerra hanno combattuto e sacrificato la propria vita viene minacciata anche da chi butta i rifiuti dove non deve; da chi trascorre le serate danneggiando panchine o muretti del lungomare o i giochi dei più piccoli nelle aree verdi attrezzate; da chi parcheggia senza rispettare le regole; da chi sfreccia a gran velocità nel centro abitato rischiando la vita per sé e per gli altri; da chi critica sempre e non contribuisce mai in alcun modo alla risoluzione dei problemi; da chi parla senza sapere perché non vuole sapere; da chi pur sapendo sparge falsità.

Questi atteggiamenti, insieme ad altri, ci rendono fragili, disuniscono e danno forza a chi rema contro il bene del nostro paese. Occorre recuperare il senso civico, il rispetto reciproco, l’amore per le cose che sono di tutti. Dovremmo trovare la forza nell’essere comunità.

Sono, questi, alcuni dei passaggi dell’intervento del Sindaco Filomena Greco intervenuta questa mattina, venerdì 4 Novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata Nazionale delle Forze Armate, nel corso della partecipata cerimonia di commemorazione dei caduti di tutti le guerre. Il Primo Cittadino ha colto l’occasione per ringraziare tutte le forze dell’ordine e le polizie locali per l’impegno che quotidianamente rinnovano per la democrazia, la sicurezza e la pace.

Insieme all’Amministrazione Comunale ha partecipato, infatti, una nutrita delegazione di studenti, accompagnati da docenti e dal dirigente scolastico che hanno intonato poesie e canti e presentato gli elaborati realizzati ad hoc; associazioni, forze dell’ordine e semplici cittadini, sopraggiunti in corteo al monumento dedicato al Milite Ignoto dopo aver preso parte alla celebrazione della Messa in Cattedrale, presieduta da Don Gino Esposito.

La realtà che viviamo, il mondo che conosciamo oggi – ha aggiunto il Primo Cittadino – non è semplicemente cambiato rispetto al 4 novembre 1918, fine della guerra e primo giorno di pace; ma è un mondo completamente diverso. La tecnologia, la globalizzazione, l’economia, il modo di pensare, il modo di comportarsi. Tutto è cambiato e continua a cambiare a grandissima velocità. La parola che oggi unisce il mondo intero è CRISI; che non è solo economica o sociale ma è una crisi di valori, di principi, di fiducia, di visione, di coraggio, di educazione.

È la Giornata che celebra l’unità nazionale – ha continuato il Sindaco – che sarebbe dovuta essere non solo unità fisica con l’annessione di Trento e Trieste, ma anche e soprattutto una unità di comunità, di popolo. Ad oggi come ben sappiamo noi calabresi questa unità non solo è incompleta ma potrebbe essere minacciata dall’autonomia differenziata la cui applicazione è chiesta a gran voce dalle regioni economicamente più forti del nostro Paese e che sono diventate tali anche e soprattutto grazie al contributo fondamentale che i nostri emigranti, prima, ed i nostri giovani cervelli, poi, hanno dato e continuano a dare al loro sviluppo.

L’autonomia differenziata – ha detto la Greco – può essere sicuramente un metodo nuovo per affrontare le problematiche regionali, in quanto si basa sul principio che la maggior parte del gettito fiscale sia lasciato sui territori dove è prodotto, ma potrà e dovrà essere portata a compimento solo quando tutte le Regioni d’Italia avranno le stesse opportunità e potranno fare affidamento sulle proprie risorse per avere tra l’altro sanità, scuole, infrastrutture e crescita economica. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter avere un gettito fiscale da utilizzare e consentirci di avere tutte quelle infrastrutture sociali che ci consentiranno di vivere, studiare, lavorare, curare nella nostra terra. Solo allora si potrà attuare l’autonomia differenziata.

Questo monumento, il monumento al Milite Ignoto  – ha concluso la Greco – non celebra la guerra e non celebra neanche la vittoria di un popolo, ma celebra ed esalta i nostri fratelli Cariatesi morti per la nostra Patria; per un’Italia più grande non in estensione territoriale ma perché  offre  pace,  libertà,  democrazia,  sicurezza   sociale   ed economica  a tutti i suoi abitanti. Oggi dobbiamo ringraziare le nostre forze armate per il loro valore e per tutto ciò che hanno fatto, fanno e continueranno a fare per la nostra libertà e per la nostra democrazia. Le nostre forze armate in tempo di guerra hanno difeso la Patria e in tempo di pace vigilano perché nulla e nessuno renda vana la nostra democrazia e la nostra civiltà.  È grazie a loro, grazie alla loro presenza che possiamo godere di questo periodo di pace che ognuno di noi sa bene essere fragile e che in molte parti del mondo è messa a rischio e mette a dura prova quelle popolazioni  aiutate sempre  dai nostri militari.

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