Carcere Rossano, al via sciopero contro ergastolo ostativo

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carcere-di-rossanoAl via anche nella Casa di reclusione di Ciminata Greco lo sciopero collettivo contro l’ergastolo ostativo. L’appello alla mobilitazione, partito dai detenuti del carcere di Siano, che hanno aderito in 161, ha dato vita ad una petizione online contro quella che viene ritenuta l’ostatività, illegittima, dell’ergastolo.
In pratica si protesta contro tale tipologia di condanna “che non lascia alcuno spazio di speranza per il condannato contravvenendo ai principi rieducativi della pena”.
La mobilitazione interessa diverse carceri, ma anche liberi cittadini, con modalità di adesione differenti già comunicate al Ministero della Giustizia.
A Rossano sono 116 i detenuti che hanno aderito allo sciopero, che viene attuato con raccolta firme e rinuncia al vitto fornito dall’Amministrazione, che sarà donato in beneficenza alla Caritas.
La protesta pacifica, partita ieri in molti istituti penitenziari del territorio nazionale (hanno aderito, tra gli altri, i detenuti di Sulmona, Saluzzo, Vibo Valentia, Paola) messa in pratica da ergastolani, non ergastolani e liberi cittadini, andrà avanti a oltranza finché il Ministro “non ci farà sapere – si legge nella petizione – anche tramite televisione che è a conoscenza di tale studio, libero poi di ritenerlo fondato o infondato”.
Lo studio al quale si fa riferimento riguarda, appunto, il cosiddetto “ergastolo ostativo” quale “risultato di un’imprevedibile interpretazione sfavorevole dell’art. 4Bis 1 OP affermatasi dal 2008-2009, e pertanto non applicabile retroattivamente ex art 7 CEDU (Corte EDU, casi Kafkaris, Del Rio Prada, Contrada; Sezioni Unite della Cassazione, caso Beschi 2010, Corte Costituzionale sent. num. 364/1998 e 230/2012), e l’incostituzionalità dell’art. 4bis.1 quale presunzione legale, come dimostrato nella tesi di laurea di Claudio Conte (110 e lode accademica), Profili costituzionali in tema di ergastolo ostativo e benefici penitenziari, Uni-Cz, 2016…”. Da tale studio “si evince che per superare l’abuso dell’ergastolo ostativo, non c’è bisogno di nuove leggi ma basta far rispettare quelle esistenti con una Circolare ministeriale interpretativa ai Giudici di Sorveglianza”.

Non solo.
Rivolgendosi ancora al Ministro, i detenuti sottoscrittori della petizione evidenziano che “nella civilissima Italia l’ergastolo ostativo non è stato previsto dalla legge nel 1992 e che 1400 persone sono condannate a morire in carcere solo per una discutibile interpretazione, opera di pochi giustizialisti, e migliaia di reclusi sono esclusi dalle misure alternative illegittimamente”. Questa protesta è solo l’inizio.

Fonte: La Provincia

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