Armata di coltello ed imbracciato un fucile calibro 12, regolarmente detenuto dall’uomo e poi risultato con il colpo in canna, ha ripetutamente minacciato di uccidere l’anziano e chiunque si fosse avvicinato all’abitazione, per poi suicidarsi, senza riuscire ad indicare i reali motivi alla base della sua azione.
Trattandosi di una situazione operativa di elevato rischio, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Scalea e della Stazione di Santa Maria del Cedro, immediatamente intervenuti a seguito di segnalazione al 112, hanno proceduto a circoscrivere l’area interessata con l’allontanamento di residenti e curiosi, contestualmente attivando i previsti protocolli operativi. Sul posto sono prontamente giunti militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cosenza, tra i quali anche un Maresciallo negoziatore, appositamente formato per la gestione di situazioni di crisi, nonché due squadre della SOS del 14^ Battaglione Calabria per l’eventuale intervento risolutivo laddove il definitivo precipitare degli eventi avesse comportato un grave pericolo di vita per i presenti.
L’attività delle unità intervenute è stata sin da subito finalizzata a preservare l’incolumità di tutte le persone coinvolte nella vicenda, acquisendo ogni utile informazione e cercando di guadagnare tempo, nel tentativo di favorire con il dialogo un’attenuazione delle intense emozioni del momento e di poter addivenire al disinnesco della situazione di crisi senza far ricorso ad interventi di forza, che avrebbero comunque potuto esporre a rischio la vita dell’ostaggio e della donna.
Nel corso della trattativa, è stato altresì tenuto aperto un costante canale di interlocuzione con il personale specializzato del GIS dell’Arma, in modo da condividere ogni utile valutazione circa la situazione in atto e l’impostazione dell’attività, tenendo conto dello stato mentale della donna, delle condizioni di salute dell’anziano ostaggio e della conformazione dell’immobile.
La trattativa, dopo un lungo e difficile arco notturno – in cui si è cercato anche di mettere in atto tentativi di contatto telefonico con il figlio della donna – ha cominciato a sortire i primi positivi effetti intorno alle ore 06.30, allorquando la stessa, pur opponendosi alla liberazione dell’anziano ed alla consegna delle armi utilizzate, ha cominciato a mostrare i primi segni di tentennamento. Continuando a far leva sulla possibilità di chiudere la vicenda senza ulteriori eventi che avrebbero certamente aggravato la sua posizione, la donna si è decisa ad aprire la porta dell’abitazione, venendo istantaneamente immobilizzata dai militari che nel frattempo erano riusciti a portarsi, in una cornice di sicurezza, nel vano scale dell’immobile. A quel punto, la 50enne è stata assistita dal personale del 118 presente sul posto e successivamente condotta alla Stazione di Santa Maria del Cedro, ove veniva dichiarata in stato di arresto per “sequestro di persona”, “resistenza a Pubblico Ufficiale” e “minaccia aggravata”, venendo posta a disposizione della Procura della Repubblica di Paola.
Oltre al sequestro del fucile e del coltello a serramanico brandito dalla donna, i Carabinieri, a seguito del sopralluogo, hanno proceduto al ritiro cautelativo degli ulteriori tre fucili e di 322 cartucce di vario calibro detenuti dall’anziano.
Dai preliminari accertamenti, a scatenare le azioni poste in essere dalla 50enne potrebbe essere stato uno stato di forte stress psico-fisico, certamente accentuato dalla situazione di emergenza epidemiologica in atto conseguente alla diffusione del COVID-19.(comunicato)