Alla ricerca del senso civico, racconto di Martino A. Rizzo

Codex, Castello, San Marco, Chiesa di Sant’Antonio, Patire, Chiesa di San Francesco. Scavi di Sibari, Cattedrale, Sila, Mare, Artisti, Poeti, Studiosi, Associazioni, ecc. ecc. tutte ricchezze di Corigliano Rossano che però dovrebbero convivere col rispetto e l’attenzione dei Cittadini, cioè col loro Senso Civico.

Cos’è il Senso Civico? Per Senso Civico s’intende quell’insieme di comportamenti e di atteggiamenti dei Cittadini che ineriscono al rispetto degli altri e delle regole di vita della Comunità in cui vivono. Allora, se questo è, sorgono spontanee alcune domande: quando nelle vicinanze di un “Centro di Raccolta” dei rifiuti, ben organizzato e con personale gentile e disponibile, che ritira gratuitamente tutti i rifiuti ingombranti addirittura venendo a prenderli nelle case, si vedono un televisore e un water che qualcuno ha lasciato nella pubblica strada anziché portarlo cinquanta metri più avanti al Centro di Raccolta si può dire che in quella Comunità è presente il Senso Civico? Oppure cosa pensare se un water viene abbandonato sulla spiaggia?

E se nelle vicinanze della spiaggia si vedono due frigoriferi, sedie rotte e lamiere arrugginite è rinvenibile in questi comportamenti il Senso Civico?

Si potrebbe continuare con le cacche dei cani non raccolte dai padroni, con le scritte sui muri, con i colori delle case che sono un pugno nell’occhio rispetto al contesto, con i balconi antichi distrutti e con quelli nuovi rifatti in stile moderno su palazzi antichi e via dicendo. Ma non è necessario portare altri esempi perché ognuno li ha sotto gli occhi.

Tre studiosi, Robert D. Putman nel 1993, Luca Sabatini nel 2005 e Roberto Cartocci nel 2007 hanno provato a misurare il Senso Civico nelle regioni italiane. La Calabria nella prima analisi è risultata l’ultima, nella seconda si è classificata terzultima e nella terza penultima. Di sicuro ci sono anche altre analisi più recenti ma è difficile che la situazione della graduatoria sia migliorata di molto.

Pertanto  il problema vero verte sul che fare per iniziare a intraprendere un lungo e difficile percorso per cercare di innalzare a casa nostra il livello di Senso Civico?

Molti comuni hanno adottato un regolamento comunale sul decoro cittadino che contiene precise indicazioni sui comportamenti che le persone devono tenere. A Brescia addirittura è stato redatto un “Compendio sul Decoro Urbano” nato «dalla volontà dell’Amministrazione Comunale di favorire la cultura del rispetto del bene comune. … Un insieme di norme, di comportamenti e di attività svolte nel territorio comunale finalizzate a tutelare la convivenza civile, e tra e altre cose, il decoro dell’ambiente urbano con particolare riferimento ai beni di interesse storico, artistico, ambientale, nonché ai beni espressione dei valori di civiltà propri della comunità locale. Obiettivo del Compendio è agevolare il cittadino nella conoscenza di divieti e obblighi, nonché quello di incentivare forme di collaborazione e partecipazione responsabile dei cittadini al decoro della città».

Arrivati a questo punto del discorso, sorge però spontanea la domanda: per la promozione e l’incentivazione del decoro urbano bastano i regolamenti, i divieti e le multe? Una Comunità potrà mai avere occhi dappertutto per controllare il proprio territorio così da riuscire a suggerire, redarguire o punire chi trasgredisce?

Tommaso Greco, nostro conterraneo, professore di filosofia del diritto all’Università di Pisa ha scritto un bel libro che sta avendo molto successo, “La legge della fiducia”. In questo libro Greco spiega che «quanto più l’ordinamento è accettato dai suoi cittadini, tanto più esso otterrà dei comportamenti conformi e se ottiene dei comportamenti conformi significa che esso è in gran parte accettato».

Come fare però per far accogliere positivamente da una Comunità le regole che essa stessa detta al fine di ottenere una ordinata convivenza tra i suoi associati? Il Parlamento italiano il 20 agosto 2019 ha approvato la legge n. 92 che introduce nelle scuole l’insegnamento dell’Educazione Civica per promuovere e far accettare dai giovani, tra le altre cose, la cittadinanza attiva, la sostenibilità ambientale e il benessere della persona, prevedendo iniziative per sensibilizzare e far maturare il senso di responsabilità sociale addirittura nei bambini della scuola d’infanzia. All’art. 3 la Legge precisa che con questo insegnamento dovranno essere raggiunti specifici traguardi per lo sviluppo di competenze e obiettivi relativi all’apprendimento dell’educazione ambientale, dello sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, dell’educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni, ecc. ecc.

Il punto 2 dell’Allegato alla Legge con le Linee Guida afferma che trovano spazio nell’istruzione scolastica dell’Educazione Civica, tra i tanti temi, quelli riguardanti la tutela dell’ambiente e il rispetto per i beni comuni superando la convinzione di tanti secondo la quale “in casa mia tutto dev’essere lindo e ordinato, mentre fuori casa ho libertà di sporcare perché poi a pulire devono pensarci gli altri”. Pertanto, secondo questa logica perversa, non si commette un “peccato sociale” se si abbandona un water su una pubblica via o i rifiuti sulla spiaggia o nel greto di una fiumara. È evidente che contro atteggiamenti siffatti la Comunità ha bisogno di far crescere il Senso Civico dei propri membri. D’ora in poi, grazie all’insegnamento dell’Educazione Civica, per i fanciulli e per i giovani ci penseranno gli asili e le scuole. E per gli adulti? Inevitabilmente dovranno riboccarsi le maniche l’Amministrazione Comunale, gli Enti Intermedi, le Associazioni dei Cittadini, i Gruppi di Interesse, ecc. e “inventarsi” un metodo per tentare di coinvolgere più gente possibile in un generale discorso volto a sollecitare, stimolare, far accrescere il Senso Civico nella Comunità e dare alla Città l’immagine complessiva che merita in linea con il suo glorioso passato e con i suoi affascinanti monumenti.

Martino A. Rizzo 

 

I racconti di Martino A. Rizzo. Ogni mercoledì su I&C

Martino Antonio Rizzo, rossanese, vive da una vita a

Firenze. Per passione si occupa di ricerca storica

sul Risorgimento in Calabria. Nel 2012 ha pubblicato

il romanzo Le tentazioni della

politica e nel 2016 il saggio Il Brigante Palma e i misteri

del sequestro de Rosis. Nel 2017 ha fondato il sito

www.anticabibliotecacoriglianorossano.it.  Nel 2019 ha curato la pubblicazione

dei volumetti Passo dopo passo nella Cattedrale di Rossano,

Passo dopo passo nella Chiesa di San Nilo a Rossano,

Le miniature del Codice Purpureo di Rossano.

Da fotografo dilettante cerca di cogliere

con gli scatti le mille sfaccettature del paese natio

e le sue foto sono state pubblicate anche nel volume di poesie

su Rossano Se chiudo gli occhi di Grazia Greco.

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