106 assassina: a chi giova, se non alla classe politica?

DI SERAFINO CARUSO

Incidente 106 - 1La carneficina non si ferma. Non conosce ostacoli la scia di sangue su questa lingua d’asfalto definita “strada statale”. O, peggio ancora, “E90”, strada europea. Una strada che di europeo non ha nulla. Non ha sicurezza. Non ha attenzione, soprattutto, da parte del Governo.  Di tutti i Governi fin qui succedutisi. Che seppur proprio nelle ultime ore ha dato il via libera per l’avvio dei lavori per il 3° lotto Sibari-Roseto, continua a chiudere tutti e due gli occhi sul resto di questa squallida strada. Strada di morte. Strada di prostituzione (nel cosentino nei tratti sibarita e coriglianese). Strada abbandonata. Finalmente, dopo anni ed anni, partiranno i lavori per l’alto Jonio. Ed il resto? Il Sibari – Crotone, ad esempio, che tratto è? Non esiste nelle sfere di chi decide? Perché si continuano a investire miliardi di euro nelle Regioni del Nord per autostrade poi poco trafficate e non un solo euro per costruire la nuova 106 a monte dei paesini come la marina di Calopezzati (teatro del tremendo ultimo incidente), Mirto, Cariati, Mandatoriccio, Pietrapaola,  ecc. Lo Stato si vuole degnare di dare una risposta a chi continua a perdere i propri cari su questa maledetta strada? Fino a quando dobbiamo essere costretti a scrivere di incidenti e morte? A chi giova tutto questo, se non ai nostri squallidi politici a cui serve promettere, ad ogni tornata elettorale, una 106 “moderna, sicura, veloce”? (FONTE La Provincia)

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