Vaccarizzo. Unione dei comuni, Corrado: «Tanta buona volontà ma pochi risultati concreti»

Il dibattito che si è svolto, qualche giorno fa, a Mendicino, sul tema delle forme associative tra comuni, si è concluso, a mio avviso, con un unico risultato: il prevedibile fallimento delle unioni e dei consorzi tra comuni, perché, come dimostra il caso dell’Unione dell’Arberia, queste associazioni sono state accompagnate da tanta buona volontà ma da pochi risultati concreti.

E ciò per la difficoltà a mettere insieme paesi e sindaci, molto vicini per cultura e tradizioni, ma lontanissimi per idee, politiche, volontà e soprattutto ambizioni, purtroppo ancora confuse e campanilistiche. Insomma, al di là delle buone intenzioni, queste forme associative non hanno mai soddisfatto l’ansia pragmatica delle attese, che invece molti dei presenti hanno osservato nelle fusioni tra comuni, a cominciare da quelle che nascono attorno a una forte identità culturale, come potrebbe essere, su mia proposta, per i comuni dell’Arberia. La quale, al di là delle chiacchiere, potrebbe nascere se gli amministratori e le classi dirigenti locali si convincessero, mettendo da parte interessi personali e di campanile, che la fusione oltre ad avere un significato politico-amministrativo, infatti con la sovranità del comune unico è molto più facile raggiungere certi risultati, avrebbe enormi risultati sul piano economico-finanziari. Perché, come ha spiegato il sindaco del comune dei Casali del Mango, se da una parte, con il bonus finanziario decennale dello Stato, si possono ridurre tasse e tributi comunali, dall’altra c’è la possibilità di creare ricchezza se solo si avesse la capacità, grazie alle potenzialità del comune unico, di trasformare la comune identità territoriale e culturale in un brand, unico, da vendere come se fosse un prodotto. Una vera e propria risorsa (si pensi, ad esempio, alla qualità della vita, garantita dalla natura, dai borghi antichi e dalle produzioni eno-gastronomiche), capace di far diventare il territorio attrattivo e attraente. E qui, a favore dell’Arberia, giocherebbero anche i numeri, poiché come ha spiegato il dottor Scarpelli, sulla base di un suo recente studio, il range ottimale per creare un comune unico, e averne così tutti i vantaggi, è quello che va dai 4000 ai 16000 abitanti. Non farà notizia, come l’assenza del sindaco di Corigliano-Rossano, che ha tolto molto del significato di questo dibattito, ma potrebbe essere una certezza su cui cominciare a costruire il futuro dell’Arberia, magari partendo, al più presto, con la costituzione di un comitato per la fusione dei comuni dell’Arberia.

Angelo Corrado – Consigliere comunale di Vaccarizzo Albanese

 

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