Uil Scuola, conferenza stampa. Segretario Pizzo: Ministro inadeguato

corigliano

La Uil scuola Calabria ricorda anche alla stampa, che i 5 sindacati prima della pandemia avevamo indetto uno sciopero, che poi con senso di responsabilità hanno revocato. Le rivendicazioni non nascono certo oggi. Probabilmente oggi abbiamo una consapevolezza in più: che queste rivendicazioni si sono amplificate e moltiplicate.  Questo ministro, ad oggi, risulta assolutamente inadeguato nel ricoprire il ruolo che ha, ed è assolutamente inefficace! Dal 13, quindi, ci riprendiamo i nostri spazi, le nostre piazze, seppur in remoto, e ricominciamo a dare la parola ai lavoratori, a riaprire con loro il confronto, perché è giunto il momento per loro di avere più rispetto, più attenzione e soprattutto delle risposte! I tre punti fra quelli più importanti, e che ovviamente riguardano anche la nostra Regione sono:

  1. INVESTIMENTI
  2. LA QUESTIONE DELLA DIDATTICA A DISTANZA
  3. E I CONCORSI

La domanda da porci è: la scuola deve o non deve rientrare nelle priorità? Può essere lasciata sola con le proprie carenze che vengono da lontano, dai tagli e dalle politiche di contenimento ad affrontare una crisi che è sanitaria? servono presidi sanitari, serve informare le famiglie e soprattutto certezze sulle responsabilità! Io ho invece il sospetto che si voglia scaricare sulle scuole e il personale tutto l’onere di garantire sicurezza sanitaria oltre alle attività istituzionali.

Se è così allora è meglio avvertire le famiglie e l’opinione pubblica che alla salute dei propri figli non ci pensa nessuno. Perché se qualcuno pensa di trasformare i bidelli in operatori socio sanitari e scaricare sui dirigenti scolastici l’onere della ripartenza, magari aumentando le risorse di funzionamento, significa che non ha cognizione di cosa vuol dire scuola.

Diciamocelo chiaro: Se si sacrifica la scuola si sacrifica il futuro e si mette in crisi una istituzione che ha dato molto ma che non può fare miracoli come quelli che si  stanno chiedendo.

Il secondo punto è la cosiddetta DIDATTICA A DISTANZA-  La didattica cosiddetta “a distanza” non è assolutamente un metodo di studio o un strategia didattica, non è altro che uno strumento. Io quindi parlerei di didattica emergenziale, o in alcuni casi di didattica della disperazione, termini a mio avviso più appropriati, perché di questo stiamo parlando.

La didattica fatta così non ha fatto altro che far emergere delle situazioni di emarginazione, soprattutto nella nostra regione, e ha fatto il contrario di quello che è uno degli obiettivi educativi della scuola: mentre la scuola infatti nasce per unire e poi per ridurre le disuguaglianze, la didattica fatta così non ha fatto altro che aumentarle. Ultimo punto i Concorsi. Tra fine Giugno e fine Agosto si realizza un licenziamento di massa. Oltre 150.000 precari saranno licenziati per essere riassunti, come gli stagionali per un lavoro che ha bisogno di continuità. 150.000 licenziamenti senza neanche il fastidio di comunicarglielo visto che scade il contratto. Diciamo basta. Sembra che si stia facendo un favore a lavoratori che hanno dato prova delle loro capacità e che dovranno ancora essere sottoposti ad esami su esami. Abbiamo quindi chiesto un concorso per soli titoli e servizio senza la necessità di fare nessun tipo di quiz, perché non ci sono le condizioni per farlo in questa emergenza nazionale.

Noi ovviamente confidiamo in questo Parlamento, in cui si è aperta la discussione su questo aspetto e ci auguriamo che si vada nella direzione che ho sottolineato. In ultimo, unitariamente, prima a livello nazionale e poi a livello regionale, noi sindacati con una azione serrata abbiamo garantito la conferma degli organici dello scorso anno, nonostante nella regione Calabria ci sia stato un numero in meno di iscrizioni e si prevedeva complessivamente un taglio di 5000 posti.

Proprio perché abbiamo ritenuto che questa situazione emergenziale avesse e ha bisogno di risposte concrete e una di queste, per esempio, è garantire quanto meno lo stesso numero di docenti che abbiamo ora in servizio e che stanno facendo da anni funzionare le scuole. A questo ovviamente, come detto prima, si dovranno aggiungere le nuove immissioni in ruolo.

E su questo abbiamo avuto anche un confronto con la direzione regionale che si è resa disponibile per cui un problema al momento lo riteniamo, in parte, risolto”.

PAOLO PIZZO -SEGRETARIO GENERALE REGIONALE UIL SCUOLA

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