Trivelle, Oliverio si rivolge al ministro e annuncia azioni legali

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Trivelle, il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di sospendere subito le autorizzazioni concesse alla Global Med o ad eventuali altri soggetti. Insorge il governatore e preannunzia azioni legali. “Il nostro mare – si legge in una lettera inviata al Ministro-è una risorsa da salvaguardare e valorizzare. Una risorsa per alimentare lo sviluppo sostenibile”. Una questione che non giunge nuove, né puòritenersi inaspettata. E’ in atto una vera e propria azione di perforazioni nel bacino del Golfo di Taranto. Si sono annunziati ricorsi al Tar, ricorsi al famigerato decreto “Sblocca Italia”. Niente. Nulla si è ottenuto. A forte rischio l’economia turistica, agricola e ittica: tre comparti essenziali e strategici per lo sviluppo della Calabria.
Di certo, la classe politica non può ritenersi esente da responsabilità rispetto a quanto sta accadendo. L’obiettivo era quello di ottenere l’annullamento di tutte le autorizzazioni che consentono la ricerca e la prospezione di idrocarburi ad appena 12 miglia dai nostri litorali”.
Un business di non poco conto, fomentato e sponsorizzato dai grandi centri di interesse. A tal riguardo sono state finanche semplificate le procedure di attuazione, esautorando le Regioni da un ruolo centrale nella gestione delle politiche energetiche. Su questo punto era intervento il Consigliere regionale Giuseppe Graziano che aveva a suo tempo sollecitato lo stesso Oliverio al fine di evitare quella che si prefigura come una catastrofe. La zona di prospezione che ricade nella Piana di Sibari, è nel tratto di mare che si trova tra Sibari e Corigliano-Rossano. Un permesso, questo, accordato unilateralmente dal ministero dello Sviluppo Economico nonostante il parere contrario della Regione Calabria e di tutti i comuni che si sono interessati, tra cui Amendolara, Trebisacce, Villapiana Cassano Jonio, Corigliano, Rossano, Calopezzati . La fonte di approvvigionamento sarà la terra ferma per poi arrivare al mare con una serie di pozzi esplorativi orizzontali e un conseguente grave danno ambientale per entrambi ecosistemi, per non parlare degli effetti su un’area costiera soggetta a erosione e liquefazione, con elevati rischi di inondazione.
La questione ora torna di estrema attualità. Il presidente Oliverio ha inteso promuovere questa iniziativa rivolgendosi al ministro competente cercando di sensibilizzarlo sull’argomento.
Considerata la posizione dell’ex presidente del consiglio Matteo Renzi appare pressoché improbabile che la richiesta di Oliverio possa essere recepita. Sul piano della protesta è stato fatto di tutto e di più. I sindaci impegnati in prima linea, le regioni coinvolte hanno tentato di dare impulso nelle varie forme a iniziative di protesta, movimenti, partiti e organizzazioni sindacali hanno cercato di smuovere qualcosa, ma invano. La macchina dello Stato è andata avanti imperterrita, senza ascoltare ragioni. Sono prevalse, chiamiamole, le ragioni di “Stato”, mettendo sotto i piedi la natura, l’ambiente, il turismo, l’economia.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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